SPAURACCHI, PUPAZZI E PAGLIACCI

Se la situazione non fosse tragica, parafrasando Flaiano sarebbe comica. Grottescamente comica, più vicina al Bagaglino che a Woody Allen e, forse proprio per questo, non fa poi neppure tanto ridere.
Dopo 3 anni di guerra e un numero di morti imprecisato ma elevatissimo (ma tanto i morti chi li conta, come canterebbe De André “la colpa è di chi muore”), il padrone degli USA e del mondo (oddio, di una parte di mondo) si leva la maschera progressista e si mette quella “del nuovo sceriffo in città” (per dirla con le letterali parole del vicepresidente Vance).
Ovviamente sotto la maschera ci sono sempre gli USA. Cambia il padrone non gli interessi. Tuttavia, nell’Europa supina all’atlantismo ma istruita alle buone maniere della “High society”, questo è un vero e proprio shock. “Ma come” “ci siamo dissanguati per sostenere il pupazzo ucraino, arriva questo e con una telefonata e un incontro ci manda tutti letteralmente a quel paese” .
Forse un elenco della fine che hanno fatto tutti gli alleati degli USA nell’ultimo secolo avrebbe portato maggiore prudenza sia al comico-presidente che alla compagine unioneuropeista.
E invece no! Con gli epigoni di Hitler che spuntano ad ogni angolo, che neppure i funghi quando è piovuto, l’Europa aveva da essere l’ultimo baluardo contro l’invasione Russa, che, stai a vedere a questo giro i cosacchi arrivano davvero a bere nelle fontane di San Pietro (ma poi dove cappero stanno queste fontane non l’ho mai capito).
Questa è stata la narrazione di questi ultimi 3 anni e in questa narrazione si sono accodati praticamente tutti. Chi ha provato a ragionare appena diversamente è stato trattato come un deficiente e, ovviamente putiniano (chissà chi ha fatto affari con l”hitler” del Cremlino fino ad ieri).
Quello che ha veramente impressionato non sono state le (legittime? si può ancora dire?) divergenze sulle questioni internazionali, ma la trasformazione di seri studiosi, rispettati professori universitari, autori di ricerche e studi importanti (spesso imprescindibili), in rabbiosi bulli della tastiera. Una specie di deriva tardo-adolescenziale (quasi sempre maschile, pur con alcune eccezioni) dove la figura dell’altro – ridotto ad un simulacro – è stata trasformata nel nemico assoluto su cui riflettere il proprio ipertrofico ego, ripetendo ignobili epiteti come ad esempio quello di “pacifinti” (Mussolini usava quelli di panciafichista e paciafondaio). Tutto questo è stato fatto abusando della propria figura di autorevole personalità, dimenticando che nel mondo della ricerca scientifica “l’ipse dixit” non ha alcuna legittimità e che, quando si parla della cronaca, tutti, dico tutti, ripartiamo da zero.
Perfino l’esimio Presidente della Repubblica, un democristiano doc diventato, chissà perché, una specie di intoccabile, quasi papale (in realtà un mediocrissimo politico, molto meno capace di presidenti esecrati nel passato come Giovanni Leone, detto senza alcuna ironia) si cimenta, a bocce ormai ferme, nell’accostare l’attacco russo all’Ucraina alle azioni del terzo Reich. Curiosa defalliance storica (ma chi glieli scrive i discorsi? E lui si rende conto di quello che legge?) visto che l’Italia era alleata del Terzo Reich e che fu l’URSS il paese invaso che ebbe 27 milioni di morti.
No, sono gli “attacchi della Russia” al Presidente ad essere inaccettabili. Ma pensa te se la sono presa perché gli hanno dato di nazisti! Sempre imprevedibili questi russi. Tanto più che un Presidente della Repubblica parla a nome del suo paese e non per fare tardi al bar tra un bicchiere e l’altro.
È evidente che Trump non ha interesse ad una pace, se per questo intendiamo un accordo fra i due Stati in guerra. Quello che ha in testa è chiaro: un rapporto disteso con la Russia per allontanarla dalla Cina, il vero big-player globale e l’unico soggetto davvero concorrenziale per gli USA. Ci sono ovviamente anche interessi economici diretti, ma la boutade delle terre rare sembra più una sovrastruttura (per carità reale) rispetto ad un progetto strategico assai meno folle di quanto il sistema mediatico voglia far apparire (a proposito quanto ci metteranno i media del “sconfiggiamo la russia” a
riallinearsi?).
Questo è evidente dalle azioni sull’altro fronte (qui non ci sono nazisti tanto che il benemerito Mattarella ha incontrato l’omonimo Herzog, quello che firmava le bombe che cadevano su Gaza) dove l’idea di deportare tutti i palestinesi è la stessa di Nethanyau (che infatti aspettava l’elezione di Trump per avviare il percorso negoziale). Si tratta di un disegno di ampio respiro, con Israele che diventa l’unica potenza del medio oriente, i paesi arabi inglobati negli accordi di Abramo e l’Iran isolato (oltre che dalla Cina si mira ad allontanare la Russia anche dal paese degli Ayatollah).
E l’Europa dov’è? La foto di quella pseudo riunione di Parigi lo esprime benissimo. L’Europa (o meglio la UE) non esiste più e si trincea dietro un supporto a Zelensky che, da sola, senza l’ombra americana [“questa guerra è molto più importante per l’Europa di quanto non lo sia per noi (…) Abbiamo un grande e bellissimo oceano che ci separa“ ha detto Trump)] [1] non potrà portare avanti.
Allora, è evidente che i negoziati avviati appena pochi giorni dopo il 24 febbraio del 2022 andavano sostenuti, facendo dell’Europa la terra della conferenza di pace. Si è invece preferito dare l’aut-aut.[2] Non c’era da concedere nulla a Putin, c’era da capire come risolvere la crisi. Ma è saltata fuori l’idea di una “resa senza condizioni”. Una follia
distopica che non è quasi mai esistita nella storia moderna e, soprattutto, non può esistere nei confronti di una potenza nucleare. La “resa senza condizioni” che fu imposta al Terzo reich, a parte che stiamo parlando (ancora!) del Terzo Reich, fu necessaria perché gli alleati si fidavano assai poco dell’URSS e viceversa.
Tuttavia, bisogna essere chiari, questa strada, che sembrerebbe essere stata la più “razionale”, non era poi così praticabile (a meno di una rottura reale fra la UE e gli USA) in quanto quella guerra non è e non è mai stata fra la Russia e l’Ucraina ma fra gli USA (nella versione “democratica”), la Nato e la Russia.
Lo scopo, probabilmente, non era neppure quello di sconfiggere Punti. ma di distruggere economicamente il suo paese. Una strategia che pare abbia avuto l’effetto opposto gettandolo nelle braccia della Cina e allargando la distanza fra l’Occidente e alcuni dei paesi più popolosi del pianeta.
L’altro effetto, chiaro e forse già preventivato, è stato il danno enorme per i paesi europei, tra i primi partner economici della Russia (e lo sarebbero anche dell’Iran se un demenziale embargo non glielo impedisse). I quali adesso comprano materie prime a prezzi esorbitanti e vedono il riesplodere di una inflazione simile a quella degli anni ’70,
ovvero non legata ad un eccesso di domanda ma causata dall’aumento dei prezzi dell’energia (prezzi che sono aumentati soprattutto per la speculazione finanziaria) e che viene combattuta, in maniera suicida con le solite pratiche deflazionistiche. Ma il colpo per la UE è arrivato anche, letteralmente, con il più grave atto di sabotaggio dalla seconda guerra mondiale: la distruzione del North Stream 2 da parte di Gran Bretagna e USA. A dimostrazione che quella guerra era un affare assai più grosso che di un ridicolo conflitto regionale.
Adesso non c’è n’è più bisogno (e anche Biden nella parte finale del suo mandato stava cercando di smarcarsi, per quanto storicamente i Democratici siano sempre stati più guerrafondai dei Repubblicani) e possiamo scaricare il pupazzo e tutto il teatrino che, come detto, proverà (per quanto?) ad accollarsi una guerra che non può sostenere.
In questa situazione, che alla fine pare abbastanza chiara, la “sinistra” che fa? Continua a darsi manganellate nelle parti basse. Più a destra della Meloni sul piano degli aiuti militari, arranca in uno scenario che non riesce a comprendere, ormai da anni abituata a non-ragionare più sulle questioni importanti, le fasi-economico storiche, infantilizzata nel linguaggio e nelle modalità e del tutto appiattita su un capitalismo che si trasforma continuamente e certo non chiede permesso alla Schlein.
I suoi giornali, ormai veline illeggibili, non hanno di meglio da fare che attaccare Conte mettendogli in bocca cose che non ha detto [3] e/o facendo finta di non capire.
La guerra è finita signori, e l’avete persa. Chiedete il rimborso del biglietto a Severgnini [4] (“vinciamo noi!”) e cominciate a pensare al futuro, se ve ne resta uno.

Andrea Bellucci

[1] https://www.strettoweb.com/2025/02/volano-stracci-trump-zelensky-dittatore-mai-eletto-comico-mediocre/1870762/
[2] Adesso Boris Johnson, quello che intimo a Zelensky di non trattare, ha cambiato idea….https://infosannio.com/2025/02/15/ucraina-il-dietrofront-di-boris-johnson-quello-di-trump-non-e-tradimento-ha-ragione/
[3] Questo ha detto Conte, se uno ha orecchie per intendere….https://www.youtube.com/watch?v=OavkznKFKyw
[4] https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/04/28/guerra-in-ucraina-severgnini-a-la7-vinciamo-noi-e-evidente-caracciolo-una-vittoria-o-sconfitta-totale-significa-un-altro-conflitto/6573606/