Cosa c’è di nuovo – Anche le pulci hanno la tosse

L’esclusione degli europei dalle trattative per la pace in Ucraina, voluta da Punti e Trump, ha provocato l’intervento di risentito di Kaja Kallas “basso” rappresentante della politica estera dell’Unione europea, la quale ha dichiarato che qualsiasi accordo di pace “avrà bisogno dell’UE e dell’Ucraina per attuarlo. È certamente vero che la politica estone ha un’altra opinione di sé, ma da dove tragga questa convinzione è un mistero, in quanto americani e russi non hanno alcun bisogno dell’Unione europea, la quale si colloca in una posizione di vassallaggio nei confronti degli Stati Uniti. Non si capisce perciò come possano dei servi sedere al tavolo dei padroni per condividerne le scelte: europei ed ucraini devono soltanto stare a guardare ed aspettare come cagnolini ubbidienti e sbavanti, le decisioni del padrone. Gli ucraini devono semplicemente accettare di continuare a morire in una guerra per procura, pur di coltivare il loro nazionalismo fascistoide e gli europei devono mettere mano al portafoglio.
I copione è già scritto: li ucraini sono destinati nel migliore dei casi ad essere i soldati dell’Ue, acquartierati nelle basi militari attualmente occupate dagli americani a fare da mercenari per conto degli Stati Uniti a guardia dei territori dell’impero, pagati dall’Unione europea, ovvero dai vassalli, valvassori e valvassini, per “garantirne la sicurezza” a fronte di una popolazione demograficamente in declino, ormai in gran parte senile, non
disponibile comunque a fare la guerra. Il nuovo modello di società neocutense si dà così forma istituzionale e politica, coerente con la struttura economica che assume la società e il sistema economico e produttivo.

Fanno quindi sorridere e lasciano il tempo che trovano le affermazioni di Kaja Kallas quando dichiara che se a lei o all’Ucraina le condizioni di pace non piaceranno, “l’UE non lo seguirà” e “continuerà a sostenere l’Ucraina“.
La classe politica che attualmente governa l’Unione europea non si rende conto del ridicolo nel quale è sprofondata e non riesce a cogliere le dimensioni del servilismo al quale è indotta da uno spoils system che li ha allevati come in un vivaio e che li utilizza come marionette per conseguire i suoi obiettivi.

Tuttavia, forse qualche sospetto comincia ad insinuarsi a guardare le facce attonite e sconcertate dei presenti alla Conferenza di Monaco che si sono sentiti redarguire dal vicepresidente Vance che ha suonato la campanella, avvertendo che la ricreazione è finita.
Una lezione anche per Kaja Kallas la quale farebbe bene a dimenticarsi del desiderio di vendetta verso i russi per la deportazione per dieci anni in Siberia di sua madre e sua nonna e pensare più costruttivamente a ricreare le condizioni perché il marito
riprenda a fare affari in Russia con la gestione, mai abbandonata, della Stark Logistic che provvedeva a veicolare i prodotti estoni sul mercato russo.
Da una tale scelta guadagnerebbero sia il suo patrimonio familiare che, complessivamente, l’Unione europea, la quale ha tutto l’interesse a riaprire i rapporti economici e commerciali con la Russia e a tentare di ripristinare regolari forniture di petrolio e gas a prezzi accettabili, sottraendosi al ricatto energetico e politico degli
Stati Uniti.