Perché ognuno è l’ebreo di qualcuno, perché i polacchi sono gli ebrei dei tedeschi e dei russi. Perché Edek è un uomo mite che ha imparato a combattere; ha scelto come me ed è mio fratello, anche se lui è polacco e ha studiato, e io sono un russo di villaggio e un orologiaio ebreo.(Primo Levi, Opere, a cura di Marco Belpoliti, Einaudi, Torino, 1997, vol. II, p. 427) |
La nuova esplosione di violenza in Israele ha messo a nudo una situazione intollerabile. Anzi un grumo di situazioni. Ricostruire qui la vicenda storica della nascita dello stato israeliano (e continuerò a chiamarlo così, malgrado la intollerabile definizione che i dirigenti stessi di quello stato, e perfino la legge, danno. Ovvero: “stato ebraico”) è impossibile. La complessità della vicenda è ormai enciclopedica e, a quanto pare, in quella complessità sguazzano tifoserie e fanatismi (più o meno interessati, più o meno sinceri).
Tuttavia il nuovo riaccendersi dei fari su Gaza necessita, perlomeno, di uno sguardo su alcune questioni.
INFORMAZIONE O PROPAGANDA?
Innanzitutto, evidente come un macigno, è l’allucinante situazione relativa all’informazione. Come con l’Ucraina, ormai il sistema mediatico si schiera a prescindere, senza nemmeno tentare di informare. Al massimo in qualche trasmissione si invitano improbabili esagitati per farli passare da cretini ed aumentare l’audience.
I TG ci ammorbano con filippiche e morali da tinello (come si fa con i bambini). In questo il più bravo è Mentana che non si fa mai scappare l’occasione per dire non solo come la pensa lui, ma come si deve pensare tutti.
In questo corto-circuito i fatti spariscono, sparisce la storia. Ogni evento è slegato dagli altri e non si sa come mai qualcosa accada. Un vuoto di pensiero degno di Orwell. Anzi, no, la storia emerge quando fa comodo. Tipo, dire che Israele ha diritto ad una terra promessa. Una terra favoleggiata migliaia di anni orsono e che non è mai neppure esistita. [1]
LA PRIGIONE PIÙ’ GRANDE DEL MONDO
Ma non è neppure questo il punto del discorso. La vergogna di più di 2 milioni di persone in galera da decenni, senza diritti, possibilità, lavoro, trattati come animali da uno stato razzista e segregazionista che non ha nulla a che vedere con l’ebraismo. Una manica di gangster, una setta religiosa fanatica e tribale, si è impadronita di una terra e vi ha costruito una ricchezza e una democrazia che valgono solo per una parte, speculando sullo sterminio di 6 milioni di ebrei che erano cittadini dei paesi in cui abitavano. Cittadini Italiani, Tedeschi, Polacchi, di religione ebraica, non di “razza ebraica” che non è mai esistita come non esiste nessuna razza. Migliaia di morti e vessazioni. Tutto questo sparisce perché il bianco occidentale ammutolisce di fronte ai morti di HAMAS. Hamas, una creatura che Netanyahu ha foraggiato per distruggere
qualunque prospettiva di pace (quello stesso Netanyahu che qualche tempo fa disse che Hitler non voleva sterminare gli ebrei [2]).
Ora Hamas c’è e pesca in una sacca di disperazione inimmaginabile. Come direbbe il proverbio cinese, il campanello alla tigre lo deve togliere chi ce l’ha messo.
E come si disperano i bianchi occidentali per i civili morti!! Civili proprio come noi, che fanno i Rave Party (ma aspetta un momento, ma non c’è una legge italiana proprio antirave party? Mi si confonde un po’ il cervello).
FASCISTI IN CATTEDRA
E poi, uno degli aspetti più intollerabili, ovvero gli eredi di Mussolini, quelli che gli ebrei li mandavano direttamente nelle camere a gas che accusano, chi osa difendere il diritto alla Palestina di esistere, di antisemitismo!!! I fascisti nipoti della RSI di Salò, dove, nel manifesto di Verona, si scriveva che “Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica” [3], i camerati di Almirante, scrittore sull’innocuo giornalino “Difesa della razza”. Questi sono quelli che fanno la lezione agli altri, che oltraggiano la resistenza e chi ha combattuto per spazzarli
dalla faccia della terra.
SENZA BUSSOLA
Ma a questi si accodano gli ex-comunisti, i Piddini, che balbettano parole senza senso. Poi a Firenze abbiamo il “Console (a) onorario” Carrai che organizza una marcia per Israele (solidarietà con una potenza atomica che sta spianando un paese del terzo mondo) o l’intolleranza fatta persona rappresentata da Fiamma Nirenstein, una giornalista fanatica che si è candidata, in passato, anche con la destra fascista.
Un mix ragguardevole. Chi sterminava gli ebrei ieri, oggi difende Israele qualunque cosa faccia. Verrebbe da pensare che i fascisti, vigliacchi come sono sempre stati, siano solamente intimoriti (e affascinati) dalla potenza militare.
Ma gli altri? Le comunità ebraiche? Che c’azzeccano? Sono composte da cittadini italiani di religione ebraica o cosa? Perché non farsi mai una domanda, una riflessione su quello che da decenni accade in quelle zone del mondo? Che c’entra la Palestina con l’antisemitismo, visto e considerato che (oltre ad essere tutti Semiti) questo è stato un fenomeno soprattutto europeo e lo sterminio lo hanno realizzato i civilissimi tedeschi con la complicità degli alleati? E gli altri che neppure sono di religione ebraica? Mentre in Israele si manifesta un qualche dissenso, in qualche caso anche assai spinto, [4] noi (e purtroppo con noi buona parte dell’occidente) abbiamo dismesso qualunque pensiero. Come sembrano lontani i tempi di Craxi [5], Andreotti [6], Pertini [7] e mai avremmo pensato di citarne e rimpiangere le prese di posizione.
Come è lontana l’Italia inserita nel contesto del mediterraneo, forza di pace, che dialogava con tutti (o almeno cercava di farlo) non perché fosse composta da “gente perbene” (molti non lo erano) ma perché sarebbe quello il nostro interesse strategico. Nessuno si chiede come mai il nostro paese è rimasto immune dai grandi attentati islamici degli ultimi anni?
Come con l’Ucraina ormai scegliamo il peggio, il peggio per noi, accodandoci supinamente a prese di posizione che caratterizzano la nostra insignificanza.
PRIMA DELLA LOTTA DI CLASSE
Da qualche parte, a sinistra, si leggono anche interpretazioni curiose della vicenda palestinese. Interpretazioni davvero fuori dalla realtà che parlano dell’abolizione dei confini, della lotta di classe, di una specie, insomma, di visione tutta interna all’occidente. Forse non si è capito che, nel caso di Gaza, siamo all’età della pietra,8 qui non si tratta di lotta di classe, di rivendicazioni anarchiche, qui siamo alla necessità della sopravvivenza.
Il resto sono considerazioni moralistiche prive di ogni possibilità. Ne potremo parlare quando la Palestina sarà uno Stato libero e indipendente e quando sarà risolto il problema principale. Gaza è lo sterminio di un popolo nel 21° secolo e si tratta di decidere se si vuole stare con gli sterminati (antipatici, violenti, estremisti e anche stragisti) o con gli sterminatori (ricchi, democratici, occidentalizzati, razzisti e segregazionisti). Lo so, verrebbe da dire che non si sta con nessuno. Ma siamo di fronte ad un sopruso che dura da 56 anni (perlomeno) e non sarà certo la strage di Hamas a renderlo meno tale.
Anche perché nel nascente stato israeliano non ci si vergognò certo di usare il terrorismo [9]. Si dice “lotta di liberazione” se si vince, “terrorismo” se si perde. Del resto nessuno è mai riuscito a mettersi d’accordo sul significato della parola. [10]
Insomma è una situazione nella quale l’enormità dell’ingiustizia, dell’iniquità, appare così palese che solo a occhi chiusi è impossibile non vederla. Ma anche chiudendo gli occhi se ne sente l’odore. Un odore che, probabilmente, non fa effetto alla maggioranza delle persone. E contiamo morti solo da una parte.
UNA SPORCA GUERRA
Per ogni ferito ucraino o israeliano raccontiamo la storia della sua famiglia, per le centinaia, migliaia di morti delle altre parti nemmeno il numero. Del resto la ministra americana Madeleine Albright (che bruci all’inferno per l’eternità) riteneva che 500.000 bambini morti per l’embargo in Iraq fossero un giusto prezzo da pagare. [11] Quando a morire sono gli altri, il prezzo è sempre giusto.
Certo, qualcuno, dalle comode poltrone di casa, potrebbe obiettare che quello di Hamas non è un metodo accettabile. È curioso come dalla poltrona di casa potrebbero apparire inaccettabili anche le molte attività che hanno creato il nostro, assai maldistribuito benessere. Qui viene in mente il colloquio, nel film “La battaglia di Algeri”, fra il comandante dei parà e il capo dell’FLN . Dice il dirigente del Fnl, Ben M’Hidi:
“noi non abbiamo aerei con cui bombardare e distruggere, per questo usiamo bombe nascoste nelle borse della spesa, per questo siamo «terroristi». Dateci i vostri aerei, vi daremo le nostre borse”. Al di là di Hamas, di cosa possa rappresentare, del rigetto che noi occidentali benestanti (o quasi) possiamo avere, le modalità di come si combatte non una guerra rivoluzionaria, ma una guerra per la sopravvivenza o anche semplicemente per non morire come topi, non spetta a noi sceglierle. E non spetta a noi indicare con il dito i buoni e i cattivi. Non spetta a noi giudicare.
PARLANO DI NOI
Quando si è seminato odio si raccoglie tempesta e la tempesta travolge tutto. La dissennata classe dirigente Israeliana e la scelta di Hamas paiono portare questa storia verso una conclusione apocalittica.
Magari, dopo 80 anni di pace, può darsi che la signora con la falce, a questo giro, non ci lasci illesi Non può piovere per sempre e niente dura in eterno.
Neppure noi.
[1] https://www.youtube.com/watch?v=MEUiCZKOoxI
[2] https://www.corriere.it/esteri/15_ottobre_21/shoah-netanyahu-choc-hitler-voleva-l-espulsione-non-sterminio-ebrei-05073924-77ce-11e5-95d8-a1e2a86e0e17.shtml Cito dal Corriere per toccare con mano la faziosità della stampa italiana, basti vedere la foto che è stata scelta per illustrare l’articolo.
[3] https://www.storiologia.it/apricrono/storia/a1943u.htm [4] https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/10/haaretz-chiede-le-dimissioni-di-netanyahu-fa-la-guerra-a-israele-il-suo-governo-eestremista/7318825/
[5] https://www.youtube.com/watch?v=8as9n_J-Pvo
[6] https://www.lastampa.it/opinioni/editoriali/2006/07/19/news/andreotti-se-fossi-nato-li-sarei-un-terrorista-1.37151289/
[7] https://www.youtube.com/watch?v=rCWS30DkRqQ&t=343s
[8] Vedi I. Pappè, La prigione più grande del mondo. Storia dei territori occupati, Fazi, 2022.
[9] https://www.treccani.it/enciclopedia/irgun-zwai-leumi/ – https://it.wikipedia.org/wiki/Irgun_Tzvai_Leumi
[10] https://www.safetysecuritymagazine.com/articoli/terrorismo-dalle-definizioni-internazionali-alle-condotte-di-reato/
[11] https://www.youtube.com/watch?v=RM0uvgHKZe8
Andrea Bellucci