Cosa c’è di nuovo…

Attacco al cuore della scienza
Sei illustri scienziati sono stati condannati dal Tribunale dell’Aquila per i fatti connessi con il terremoto del 2009: facevano parte, come esperti, della Commissione grandi rischi. Subito il mondo accademico nostrano ed internazionale è insorto ed altrettanto prontamente la stampa in coro ha gridato allo scandalo; altri esperti, per protesta, si sono dimessi dai loro incarichi istituzionali. Il coro è unanime: “sentenza ingiusta, antiscientifica, perché i terremoti non si possono prevedere!”
Una volta di più la disinformazione la fa da padrona e la realtà dei fatti viene deformata. I nobili signori non sono stati condannati per non aver previsto il terremoto, cosa che allo stato dell’arte, per la scienza non è effettivamente possibile. La loro colpa è quella di essersi riuniti pochi prima che il sisma si verificasse, in un momento in cui lo sciame sismico, che da molto tempo si verificava in Abruzzo, cresceva di intensità in maniera preoccupante. Erano stati convocati dall’allora capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che tra un massaggio rilassante ed un capriccioso appalto, sentiva il bisogno di tranquillizzare la popolazione aquilana circa un pericolo avvertito imminente.
I noti esperti scientifici si sono prestati al gioco, firmando un verbale di una riunione molto seria, durata quarantacinque minuti, già predisposto. In detto verbale si sosteneva che non vi era alcun rischio imminente e che quindi i cittadini abruzzesi dormissero pure sogni tranquilli. Essi, quindi, non sono stati condannati per non avere previsto il terremoto, ma per aver previsto che non si sarebbe verificato. La scienza viene pertanto attaccata perché se essa non può predire il verificarsi di un evento
sismico è ben in grado di prevedere che esso non ci sarà e tale previsione è ben fondata, come i fatti hanno dimostrato abbondantemente!