OSSERVATORIO ECONOMICO

serie II, n. 19, novembre 2012
Ue – I bilanci dell’Unione Europea riservano qualche sorpresa.
Saldi tra “dare(-)” ed “avere(+)” dei principali paesi Ue.

Paese Saldo*
Germania -9
Francia -6,4
Italia -5,9
Gran Bretagna -5,4
Olanda -2,2
Romania +1,4
Repubblica Ceca +1,5
Spagna +3
Portogallo +3
Ungheria +4,4
Grecia +4,6
Polonia +11

* in miliardi di €

Fonte: Il sole 24 ore del 23 ottobre 2012 (a. 148, n° 293, p. 15)

Come si vede dalla tabella il paese che più riceve aiuti dalla Ue non è, come si potrebbe ritenere la Grecia, ma in misura ben pù consistente la Polonia. Ma il fatto più rilevante è che l’Italia, nonostante le apparenze, risulta essere uno dei contribuenti più generosi dell’Unione, addirittura in maggior misura della Gran Bretagna, che tanto peso pretende di avere nelle decisioni comunitarie, nonché della rigorosa Olanda.
Clup – Finalmente alcuni dati, se non assoluti, almeno con uno stabile punto di riferimento comune (Il sole 24 ore del 22 settembre 2012, a. 148, n° 262, p. 20). Fatto
100 il Clup degli Usa la Germania segna anch’essa 100, cioè nel 2009 ha lo stesso valore del Stati Uniti; l’Italia invece mostra in 107, cioè il 7% in più. La perdita di competitività, fortemente lamentata da Confindustria nell’ultimo anno, c’è stata eccome, soprattutto nei confronti dell’economia tedesca, se si pensa che nel 1988, fatto sempre 100 il clup degli Usa, l’Italia vantava un brillante 92 (-8%) e la Germania soffriva ben un 125 (+ 25% nei confronti degli Stati Uniti e +36% nei confronti dell’Italia). Due considerazioni. Se si considera che, secondo i dati di Confindustria il costo del lavoro incide per meno del 10% sul costo totale delle merci, un 7% in più del clup incide per meno dello 0,7% sul costo complessivo: un problema, ma non un dramma; certo i vecchi tempi, quelli in cui il clup era molto più basso in Italia di quanto non lo fosse nei paesi concorrenti avevano abituato male i nostri baldi imprenditori.
Ma è la vertiginosa calata del clup tedesco che induce alla seconda e più significativa riflessione. Non consta, infatti, che i lavoratori tedeschi sino stati sottoposti negli ultimi venticinque anni ad un incremento massacrante dei ritmi di produzione, o che il loro orario di lavoro abbia subito degli aumenti consistenti, è evidente che quello che ha pesato nella maggiore competitività della Germania è stata soprattutto la crescita
tecnologica, nella quale gli imprenditori tedeschi hanno profuso massicci investimenti,
per altro senza incidere pesantemente sui livelli occupazionali. Ricerca ed innovazione
non sono il vanto dell’industria italiana e la scarsa considerazione in cui l’istruzione è
stata tenuta in Italia non ha certo aiutato il paese a tenere il passo con la concorrenza. In effetti i dati scorporati degli elementi, produttività e costo del lavoro, che danno origine al computo del clup parlano chiaro. Dal 1999 al 2010 il costo del lavoro in Italia è cresciuto come in Germania, ma meno che in Spagna ed in Francia. Nello stesso periodo la produttività del lavoro è cresciuta molto meno che negli altri paesi (in Germania ha segnato un +30%) ed addirittura è calata negli ultimi due anni (Lo stato dell’Italia- Il maschile del Sole 24 ore, giovedì 29 settembre 2012, p. 70).
Corruzione – L’indice della corruzione percepita colloca l’Italia al 79° posto della
classifica internazionale, insieme a Ghana, Macedonia e Samoa (Il sole 24 ore del 23
ottobre 2012, a. 148, n° 293, p. 5). Forse, visti i recenti fatti di cronaca giudiziaria, una
qualche relazione esiste con le spese sostenute dalle Regioni. Quali sono le Regioni che più spendono per abitante? Per organi istituzionali la Valle d’Aosta spende 120,5 € per abitante ogni anno, rispetto ai 13,8 € dello Stato centrale, il Molise 44,1 €, la Sardegna 44 €, la Basilicata 33,7 €, la Sicilia 33,2 € la Calabria 24,9 €, Trento 24,7 €, l’Abruzzo 22, 8 €, il Friuli Venezia Giulia 19,2 € e la Liguria 18,4 €. Per i gruppi politici il Molise spende 625 € per abitante ogni anno, rispetto ai 160 € dello Stato centrale, Trento 466 €, la Valle D’Aosta 456 €, la Liguria 358 €, la Sardegna 308 €, la Sicilia 271 €, il Lazio 244 € ed il Friuli Venezia Giulia 238 €. In entrambe i casi la regione più virtuosa è la Puglia e quella che le viene subito a ruota è la Toscana. (Il sole 24 ore del 2 ottobre 2012, a. 148, n° 272, p. 11).

chiuso il 28 novembre 2012
saverio