Elezioni in Catalogna

Il 12 maggio si sono svolte le elezioni in Catalogna: il Psc, guidato da Salvador Illa, ha ottenuto 42 seggi, conquistando la maggioranza nel Parlamento regionale dopo 13 anni. I tre partiti indipendentisti, che nelle precedenti elezioni del 2021 avevano ottenuto 74 seggi ne hanno ottenuti appena 59: Juntx (Junts per Catalunya) 35, Erc (Esquerra republicana de Catalunya) 20, 4 seggi la Cup (Candidatura d’Unitat Popular), dimezzando la sua presenza. Il Partito Popolare diviene la quarta forza politica con 14 seggi, davanti all’ultradestra di Vox, con 11, e ai Comuns dell’ex sindaca di Barcellona Ada Colau, con 6. Infine 2 seggi sono andati al partito anti islamista e secessionista Aliança Catalana, al suo esordio alla Generalitat, isolato da un cordone sanitario preelettorale che lo esclude da qualsiasi alleanza di governo.
Per i socialisti si tratta di una vittoria inequivocabile sulla quale non ha avuto alcuna influenza la crisi di Pedro Sanchez di poche settimane fa scoppiata a causa delle accuse verso sua moglie, sospettata di aver ricevuto finanziamenti e vantaggi economici da oscuri affari speculativi ai quali è risultata estranea. Anche se vi è qualche incertezza rispetto alle future alleanze, è molto probabile che, a livello regionale, finirà per riprodursi l’intesa con i due più forti partiti indipendentisti che a livello nazionale ha portato al varo dell’amnistia per gli accusati del push indipendentista catalano, in cambio del sostegno dei partiti catalanisti all’esecutivo Psoe-Sumar.
Quando avvenuto dimostra all’opinione pubblica del paese che solo il partito socialista è in grado di incanalare l’autonomismo catalano e la gestione della regione nell’alveo costituzionale ed è per questo motivo che da queste elezioni Pedro Sanges e il suo governo escono rafforzati. Certamente lo sconfitto di questa tornata elettorale è Junts, Carles Puigedemont, che aveva escluso accordi post elettorali con il Psc e promesso di ritirarsi dalla politica se non fosse stato in grado di disporre della maggioranza sufficiente a permettergli di ricoprire la carica di Presidente in Catalogna.
Per formare il nuovo governo e disporre della maggioranza in parlamento occorrono 68 voti, ovvero un accordo i tra socialisti, i due partiti indipendentisti e la formazione politica ai Comuns. guidata dell’ex sindaca di Barcellona Ada Colau, schierata su posizioni di estrema sinistra.

La Redazione