La storia di Giggino o’ bibitario è una tipica vicenda italica che porta un giovane dagli spalti dello Stadio San Paolo (oggi Maradona) al chiosco per l’acquisto e vendita di petrolio sul lungo mare di Sharm el-Sheikh, acquistatogli da zio Josep Borrell, basso – molto basso – rappresentante Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione. La sua candidatura è opera di Mario Draghi, il quale ha apprezzato l’apprendimento dell’inglese durante le lezioni frequentate alla Farnesina, fingendo di fare il Ministro degli esteri, dall’ex enfant prodige scoperto da Grillo e ben compensato per il suo appoggio al Banchiere-Presidente.
È il coronamento di una brillante carriera: diplomatosi presso il liceo classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco nel 2004, Giggino si iscrive alla Federico II di Napoli al corso di ingegneria informatica dove fonda l’ASSI (Associazione Studentesca di Studenti in Ingegneria), ma si accorge che l’informatica non è pane per i suoi denti e si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dove nel 2006 fonda il sito “studentigiurisprudenza.it” e, l’anno successivo, viene eletto presidente del Consiglio degli Studenti. Poi, folgorato da Beppe Grillo si da alla politica, viene eletto Deputato e diviene poi il capo dei 5 Stelle.
All’inizio della passata legislatura diventa vice presidente del Consiglio del governo Conte I e in quella veste svolge le funzioni di implacabile Inquisitore, vestito da prima comunione, nemico giurato del volontariato e, in particolare delle ONG e di tutti coloro che si occupano di salvare e accogliere coloro che scappando dalle guerre e dalla fame si avventurano in mare rischiando la vita.
Giggino o’ bibitaro si dimostra versatile e passa con disinvoltura da un ministero all’altro,
dimostrandosi un tuttologo esperto e un buon intrallazzone, al punto che quando non eletto alle politiche ultime – benché sostenuto da un partito di idioti da lui criminalizzati per i fatti di Bibiano – rimasto disoccupato, non si è fatto raccomandare per un posto al sole del Golfo Persico da quel maleducato di zio Josep. passato alla storia per essersi seduto a dialogare col dittatore Erdoan, lasciando in piedi la sua collega Ursula, perché donna.
È curioso apprendere che a lui sono affidate le future speranze di reperire nel Golfo persico il petrolio necessario all’economia dell’intera Europa, con quali competenze poi, non è dato sapere.
É proprio vero, di quanto detto dai 5 stelle certamente non è vero – almeno in questa società – che uno vale uno. Gigino ha imparato bene che il padrone sa essere riconoscente al cane che lo lecca tanto che, magnanimamente, gli lancia qualche osso e a volte con brandelli di carne che il cane affamato si affretta a divorare, senza pensare che la carne che addenta è quella viva, di tanti che una volta, come lui, vendevano bibite sugli spalti dello Stadio.
Un conato di vomito arriva, inevitabile!