Cosa c’è di nuovo…

Noi in Italia lo sapevamo sulla nostra pelle che l’aborto è sempre meno un diritto, che gli
obiettori di coscienza fasulli stanno mettendo in dubbio la legge che garantisce l’aborto; ora lo sapranno anche gli altri paesi dell’Europa, laica e democratica. Il Parlamento di Strasburgo ha bocciato la “risoluzione sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi”, presentata dalla socialista portoghese Edite Estrella, nella quale si chiedevano, fra l’altro, “servizi di qualità per l’aborto sicuri e accessibili a tutti” e “regolamentazione e monitoraggio” dell’obiezione di coscienza.
La risoluzione non aveva valore cogente, ma voleva sollevare l’attenzione sulle
differenti posizioni degli stati membri rispetto al problema e sui tentativi di marcia indietro come in Spagna dove le forze conservatrici cattoliche chiedono modifiche alla legge voluta dal governo Zapatero. In Italia l’aumento dell’obiezione di coscienza costringe le donne a spostarsi da un ospedale a un altro a “mendicare” un diritto (vedi la mappa degli obiettori nelle varie regioni: http://www.ilfattoquotidiano.it/inchiesta-ru486-italia/mappa-obiettori-coscienza-regioniregioni-italiane/.
Nella normalizzazione del ruolo della donna, accentuato dalla crisi economica, passi
indietro su questo diritto sono all’orizzonte in molti paesi. Occhi aperti e pronte a combattere per il diritto all’autodeterminazione delle donne.