(N)EUROPATIE – LE MELE COSTANO

Di fronte all’evidente situazione economia, sociale e internazionale, derivata dalla pandemia, ci è sembrato di trovarsi nella fiaba della bella addormentata, svegliata questa volta non con un bacio ma con una doccia fredda. Sembra anche che le belle addormentate siano non una ma migliaia, milioni. Ci tocchiamo quindi per verificare se anche noi si sia stati addormentati per tutto questi tempo e, no, purtroppo non ci è toccata questa parte. Non ci siamo goduti lunghi sonni tonificanti e neppure, però, ci siamo svegliati di soprassalto richiamati da una realtà “effettuale” assai distopica rispetto al sonno ristoratore (da non dimenticare, però, che il sonno era stato originato da una mela avvelenata. E più che sonno era una morte. Se volgiamo essere generosi, un coma profondo). E allora, il popolo italiano, risvegliato come un solo uomo da tanto oltraggio, personificato nella pressoché totale indifferenza e, anzi, malevolenza “razzista” dei popoli nordici, si è nuovamente indignato di fronte all’arroganza teutonica. Sì belle favole: il cattivo tedesco, i popoli latini, la bandiera sul terrazzo, i canti a squarciagola (che paiono, ora, assai diminuiti). E anche belle favole quelle dei cinesi che ci aiutano e quindi ora non sono più gli “untori dai quali difendersi” o dei medici di Cuba (raccontati con un certo imbarazzo dai tg nazionali), per non parlare dei Russi o degli Albanesi, nel mentre manteniamo contro di loro sanzioni suicide. I media hanno bisogno di costruire narrazioni a sfondo hollywoodiano con i buoni e i cattivi, ma la realtà, abbastanza evidente è un’altra. Questa pandemia ha svelato tutte le caratteristiche di un sistema nato e cresciuto dentro il mercato come obiettivo ultimo dell’indirizzo delle istituzioni. Non il mercato che si usa chiamare neo-liberista (o neo-liberale), quello, per intenderci del “lasseiz-fare”, di impronta soprattutto americana (e inglese) con uno stato ridotto ai minimi termini ed il resto lasciato alla gestione privatistica. Questo è un modello che in Europa si è affiancato soprattutto all’ordoliberalismo tedesco, quello per cui il mercato non è affare di natura (non c’è la mano invisibile”) ma deve essere gestito, coordinato, facilitato, introiettato dallo Stato e dalle istituzioni. Un modello ideologico e quindi assai più pervasivo di ogni liberismo tout-court (più facilmente attaccabile) perché ha modificato il linguaggio, permeandolo di considerazioni etiche perniciosissime: “abbiamo vissuto al disopra delle nostre possibilità”, “il debito che peserà sulle prossime generazioni”, “il debito pubblico”, “la corruzione porta via miliardi all’impresa onesta”, “le Aziende Sanitarie Locali”, “colpa dei pensionamenti facili” . Tutto ciarpame (che questo è) che negli anni ‘70 del secolo scorso non avrebbe neppure avuto la possibilità di affacciarsi sul restroscena della storia, così come l’ideologia neoliberista che pareva davvero roba degna degli uomini delle caverne. Così, per non vedere la base su cui si è stabilita “l’Unione Europea”, ovvero la stabilità dei prezzi, a violazione dell’art. 1 della nostra imperfetta ma assai più lungimirante Costituzione, ci inventiamo i tedeschi cattivi e i buoni italiani, magari fra i buoni ci mettiamo anche quel Ciampi che mentre ci raccomandava di amare la bandiera, nel 1981 aveva acceso la miccia della devastazione del debito in moneta straniera (allora sì che il debito è un vero debito!). Nel rinascimento gli Stati facevano fallire le banche (non ti pago.!), oggi le banche fanno fallire gli Stati (paga!). E allora i tedeschi hanno ragione, perché loro per approvare i coronabond devono passare dalla Corte Costituzionale, devono portare in parlamento le decisioni dell’Unione Europea, mica hanno messo il pareggio di bilancio in Costituzione. Come noi. Non sono cattivi, siamo noi che, più realisti del Re, abbiamo demolito le avanzate (seppure imperfette) basi della nostra democrazia ed è evidente che di fronte al concreto rischio di finire come la Grecia a qualcuno si sia accesa la lampadina. Ma questa lampadina va a intermittenza, ad esempio io capisco che l’essere subalterni psicologicamente in maniera così invasiva porti ad introiettare la scarsa considerazione che da altre parti si ha per l’italietta. Capisco che il mito dell’efficienza teutonica (a volte anche giustificato, a volte no) possa annebbiare la vista. Ma i dati sui morti per Covid-19 che fornisce la Germania sono altamente improbabili e oltre il limite della credibilità. Addirittura il “Fatto Quotidiano”, probabilmente innamorato dei paesi che “rispettano le regole” si contorce in un articolo del tutto tautologico nell’edizione del 30 marzo scorso. Io non dico che noi non possiamo avere sbagliato, ma se nei paesi, perlomeno quelli europei, in cui è presente il virus, vi è un rapporto “x” fra i contagiati (sintomatici? non sintomatici? accettiamo anche tutte le problematiche del caso) e i decessi, non è un po’ sospetto che in un SOLO paese questo rapporto sia “b”? Ora che tutti quelli con “x” siano anomali e quello con “b” sia corretto è una lettura che capovolge non solo ogni minimo approccio scientifico ma anche il buon senso. Caso mai l’anomalia dovrebbe essere (ed è) “b” e siccome non credo né a complotti né a spectre in azione, mi pare evidente che ci sia qualcosa che non va in quella modalità di raccogliere i dati oppure di comunicarli, non spiegabile con nessuna delle indicazioni fornite sino ad ora (né presa da sola né in gruppo). Io la risposta non ce l’ho, ma almeno una domanda che esca dalle battute da bar andrebbe posta. Assieme alla domanda fondamentale che dovremmo porci sul senso di questa “Unione Europea” che non ha alcun rapporto con l’”Europa”, la quale dovrebbe essere formata da Stati democratici in collaborazione fra di loro e che, di fronte alle emergenze, se del caso, stampano anche moneta. Come dovrebbe fare una Banca Centrale di un paese in cui è ancora la politica a decidere. Nel mentre, come in ogni fiaba che si rispetti, vediamo in arrivo il nuovo cavaliere che ci salverà. Peccato che già dal nome, sembra che più che il ruolo di salvatore, il suo sarà quello di sostituire alla doccia gelata una ventata caldissima . Del resto come può esistere una fiaba senza delle addormentate, cavalieri e Draghi?

Andrea Bellucci