IL GENOCIDIO PROGRESSISTA

Siamo nel mezzo di qualcosa di mai visto, perlomeno dalla fine dell’ultimo conflitto mondiale [1].
Nell’era dell’informazione globale, della connessione h24 [2], lo Stato Israeliano sta commettendo crimini di guerra, crimini contro l’umanità, pulizia etnica e genocidio sotto gli occhi di tutti, senza che da parte dell’intero occidente vi sia stata, almeno, una presa di posizione netta di condanna.
Neppure di fronte alle truppe dello Stato ebraico che sparano addosso a quelle  dell’UNIFIL [3] (una vera e propria aggressione bellica che, in altri tempi, avrebbe scatenato ben altre risposte) i capi di Stato di un occidente ormai in pieno coma etilico hanno avuto l’ardire di una protesta vera. C’è mancato poco che ci sia scusati per il disturbo [4].
La conduzione della guerra (guerra? Massacro scientificamente organizzato) da parte del criminale Netanyahu è stata, fin da subito, di totale disprezzo, insofferenza e indifferenza verso ogni forma di vita umana. Bombardamenti a tappeto, al cui confronto quelli alleati sulle città tedesche (ed italiane) quasi impallidiscono. 50.000 morti accertati (in realtà il numero non si saprà mai) su una popolazione di c.a. 2.000,000 di persone, chiuse in una gabbia infernale.
Distruzione scientifica di ospedali, scuole, biblioteche, università [5]. I campi profughi bombardati come se dentro non vi fossero esseri umani in fuga già dall’orrore, bruciati vivi. Esecuzioni sommarie [6]. Blocco degli aiuti umanitari [7].
Epidemie, fame [8] e distruzione globale [9]. Poi, come se non bastasse, la stessa medicina per il Libano, per la Siria. Qualche buffetto all’Iran nell’attesa che vinca Trump alle prossime elezioni dando il via libera finale.
Quali altre prove dovrebbe dare questo Stato di criminali razzisti e suprematisti religiosi per essere gettato nell’inferno degli stati-canaglia [10]?
Se Putin avesse condotto la guerra d’aggressione all’Ucraina con questi stessi mezzi, saremmo già allo scontro atomico e, in ogni caso, ci sarebbero state migliaia di morti fra i civili e non il singolo “ferito” riportato con tanta enfasi dal sistema.                                 Perché, si sa, quelli sono bianchi come noi e non selvaggi mussulmani come i palestinesi. Palestinesi, lasciati soli da quasi tutti i paesi arabi, in preda a una realpolitik che rasenta la complicità, mentre gli USA recitano la parte ridicola e penosa dell’alleato che riempie di armi lo Stato genocida e poi raccomanda “moderazione”.
È una condizione inedita, si diceva, non perché dal 1945 ad oggi siano mancate guerre, massacri e stragi (l’elenco sarebbe lunghissimo [12]), ma perché, per la prima volta, a quanto consta, non solo gli USA nati con il fucile in mano e il genocidio nella testa, ma l’Europa democratica intera è dalla parte di chi (“democratico” anch’esso) il genocidio lo sta realizzando.
Per giustificare l’ingiustificabile si è disumanizzata l’intera comunità palestinese, riducendola ad una compagine di untermeschen, di non-persone [13].
Non si danno notizie, quasi mai, sull’identità dei morti: a decine, centinaia, masse anonime di cui non raccontiamo le storie.
Poi l’Occidente ha aderito per intero alla oscena campagna diffusa da Israele. Ovvero il pericolo antisemita. Una vera bufala costruita in maniera professionale e che, da noi, ha trovato una platea ben disposta grazie anche ad una comunità ebraica la più reazionaria e completamente schiacciata sulle porcherie dello Stato d’Israele di tutto l’occidente [14] (ad esempio, negli USA la comunità ebraica è stata molto attiva nelle critiche alla politiche criminali di Israele) [15] [16]. Un esempio di questa inversione della realtà (le vittime che diventano carnefici e i carnefici che diventano vittime) è la strumentalizzazione della vicenda di Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio e che ha tutto il diritto di dire quello che vuole, ma che è stata coartata in questo loop mediatico, non possedendo la cultura del tragico di Primo Levi.
Ovviamente, ognuno ha il diritto, ripeto, di dire quello che vuole e anche, altrettanto ovviamente di non essere Primo Levi, ma se si vien gettati nell’arena mediatica si dovrebbero perlomeno pesare meglio le parole [17].
E invece, la destra di governo (ovvero i nipoti dei fascisti che gli ebrei nei lager ce li mandavano [18]) si nasconde dietro le discutibili prese di posizione di Liliana Segre che, come è già successo a Saviano, non ha le capacità per gestire questo trappolone mediatico in cui si è infilata.
E quindi, mentre Israele sta eliminando e cacciando la popolazione palestinese l’antisemitismo ritorna come clava non si sa bene da usare contro chi, visto che la Shoah fu realizzata dalle autorità tedesche, italiane, francesi, ungheresi, ecc… e non certo dai manifestanti contro le guerre che, a quanto mi risulta, non hanno mai usato slogan antisemiti ma “solo” condannato la politica omicida di quello Stato.
Anche perché, ai palestinesi (semiti anch’essi) non interessa che i colonizzatori che gli hanno preso la terra e ora li uccidono a centinaia siano ebrei. Avrebbero potuto essere Olandesi o Bergamaschi, il risultato non sarebbe cambiato.
Erano i nazisti che uccidevano gli ebrei in quanto tali. Se non si capisce questa differenza o si è in malafede o si è scemi [19].
C’è poi la questione del termine “genocidio”, che pseudo-accademici, giornalisti con la qualifica di “storici” e compulsatori delle quarte di copertina rifiutano scandalizzati a reti unificate.
A questi imbecilli vorrei ricordare che qui non siamo ad un esame universitario o alla scrittura di una saggio storico sulle crociate. Siamo nel mezzo di una carneficina dove, e ci scusino gli esimi professori (ma anche no) non possiamo stare a pesare le parole, più di quanto pesino le bombe [20].
Ma siccome il puntiglio non manca neanche a noi “agitatori” vorrei ricordare che il termine “genocidio”, secondo l’ONU indica «gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso» [21].                        Distruggere, in questo caso, non vuol dire solo ammazzare (cosa che, del resto, Israele sta facendo egregiamente) ma anche, e soprattutto, eliminare dalla storia un gruppo nazionale ecc… e questo lo si può fare non solo crivellandolo di proiettili (anche al fosforo che rendono più intelligenti [22]), ma distruggendone la cultura, riducendolo ad una massa di straccioni senza più nulla. Questo sta facendo Israele e quindi il termine genocidio è perfettamente coerente [23].
C’è da aggiungere inoltre che tutti noi abbiamo studiato, celebrato, ricordato, la Shoah (e, spero, lo faremo ancora) con quella famosa parola “mai più”.
Noi pensavamo che quel termine fosse rivolto all’umanità intera (perché quel crimine era contro tutta l’umanità [24]) e non credevamo, e non crediamo, che, invece, abbia significato solo quello commesso contro uno specifico gruppo etnico-religioso.
Perché altrimenti saremmo di fronte ad un paradosso pericoloso per cui, se non è Shoah, se non è eliminazione degli ebrei, ogni altro crimine non solo va ridimensionato, ma può essere commesso sotto gli occhi di tutti. Anche di quei progressisti antifascisti che hanno dimenticato completamente la storia e che oggi si siedono dalla parte del carnefice
perché ieri era la vittima.
Carnefici che oggi sono titolari di “democrazie” e non di dittature come quella nazista, a dimostrazione che per commettere crimini contro l’umanità non è necessario creare regimi autoritari all’interno, ma dividere il mondo fra chi può godere di questi diritti e chi non merita neppure di vivere.
Benvenuti nell’epoca del genocidio progressista.

Andrea Bellucci

[1] Questo articolo ha preso spunto da quanto scritto sul Manifesto del 24/10/2024 da Iain Chamber. Vedi https://ilmanifesto.it/lo-stato-deccezione-delloccidente
[2] Shoshana Zuboff, Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri, LUISS University Press, 2023.
[3] https://tg24.sky.it/mondo/2024/10/11/israele-attacco-unifil-libano-ipotesi?card=1
[4] https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/13/travaglio-crosetto-netanyahu-crimini-guerra-video/7728747/
[5] https://www.agi.it/estero/news/2024-10-05/7-ottobre-un-anno-dopo-devastazione-umana-economica-28132769/
[6] https://www.youtube.com/watch?v=sDwShgfrXug
[7] https://www.amnesty.it/appelli/israele-lasci-entrare-gli-aiuti-a-gaza/
[8] https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/arrendetevi-o-morirete-di-fame-il-terribile-piano-dell-ex-generale-israeliano-per-vincere-a-gaza/ar-AA1sj79s
[9] https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2024/10/25/turk-denuncia-crimini-israele-nord-gaza
[10] https://www.kulturjam.it/in-evidenza/israele-stato-canaglia-lattacco-terroristico-a-libano-e-siria-e-una-seria-escalation/                                                                                  [11] https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/07/08/zelensky-persone-sotto-macerie-di-ospedale-pediatrico-2_3b0326c4-bf78-40e0-9d27-94c6c6c5ab21.html
[12] https://www.archiviodisarmo.it/view/FvJebVVNDC-5egsgEzdzc4VMiME37EK-MZ5BAwIdsaI/simoncelli-guerre-e-vittime-dal-1945-al-1983-nov84-.pdf
[13] https://www.amnesty.it/domande-e-risposte-apartheid-israeliano-contro-i-palestinesi/
[14] Ovviamente con le dovute eccezioni come quelle di Moni Ovadia (ebreo ma non appartenente alla comunità ebraica) vedi questa nettissima e radicale presa di posizione (https://youtu.be/JSqRmyBC7Mo?t=8508) o come Gad Lerner e anche Anna Foa nel suo sofferto libro Il suicidio di Israele, Laterza, 2024.
[15] https://www.youtube.com/watch?v=fD47rHsAR14
[16] https://www.lettera22.it/gaza-le-opinioni-diverse-degli-ebrei-damerica/
[17] https://www.corriere.it/esteri/24_maggio_22/liliana-segre-bestemmia-dire-che-israele-commette-genocidio-884e7dde-821b-4603-af69-8ba18a597xlk.shtml
[18] https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_giugno_14/giorgio-almirante-razza-ecco-cosa-scrisse-1942-06bda386-7012-11e8-b9b6-434f28412ff9.shtml
[19] R. Hilberg, La distruzione degli ebrei d’Europa, Einaudi, 2017.
[20] Vedi E. Traverso, Gaza davanti alla storia, Laterza, 2024.
[21] https://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio
[22] https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/fosforo-bianco-contro-lunifil-un-rapporto-accusa-israele/ar-AA1sJzOm
[23] I. Pappè, Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina. Dal 1882 a oggi, Fazi, 2024 e il classico dello stesso autore, La pulizia etnica della Palestina, Fazi, 2024.
[24] V. Pisanty, I guardiani della memoriae il ritorno delle destre xenofobe, Bompiani, 2020.