Distrazione di massa

La disoccupazione morde, soprattutto tra i giovani; i diritti dei lavoratori si affievoliscono sempre di più; i licenziamenti si susseguono ormai senza alcun bisogno di una giusta causa: basta il profitto a motivarli.
Intanto si ricapitalizzano le banche con denaro pubblico, aumentando il debito; gli investimenti diminuiscono e le aziende chiudono; si riducono le protezioni sociali come la cassa integrazione; si cercano nuove formulazionl per i rapporti di lavoro precari.
E intanto si spinge l’intero paese a credere che l’unico vero problema sia la sicurezza, fino al punto di spingere la gente ad armarsi.
Immigrazione e criminalità sembrano essere i problemi più urgenti da risolvere. Eppure la pressione migratoria è costante e a livelli inferiori a quelli di altri paesi europei e i crimini diminuiscono costantemente: dagli omicidi ai furti. Una ben orchestrata campagna mediatica provvede a amplificare tutte le tensioni connesse all’integrazione dei migranti nel paese e a amplificare i casi di furti e omicidi non dimenticando di porre maggiore attenzione a quelli commessi da cittadini di origine non italiana. Per porre rimedio a questa situazione si agisce ancora una volta sulla legislazione penale,aumentando le pene. ma distruggendo nel contempo la certezza della pena. Per i migranti si crea un diritto speciale abolendo un grado di giudizio, in attesa di estendere
questa regola prima ad alcuni tipi di reato e poi a un sempre più gran numero di cittadini.
Per quanto riguarda la gestione dell’ordine pubblico si territorializza il godimento dei diritti, delegando ai sindaci la gestione dell’ordine pubblico e la regolamentazione della civile convivenza attraverso un allargamento a dismisura del concetto di decoro urbano: è decoroso ciò che piace al sindaco e alla maggioranza relativa di ogni territorio. Così il godimento dei diritti civili viene gestito a macchia di leopardo e le linertà mutano con il mutare del territorio, mettendo sotto i piedi il principio di uguaglianza.
I sindaci-sceriffo potranno emanare provvedimenti restrittivi verso nomadi e senza dimora, potranno imporre norme restrittive dei diritti di circolazione, del vestire, e relativi alla mendicità (provvedimento incostituzionale sanzionato da ben due sentenze della Corte costituzionale e da ultimo dal Consiglio di Stato).
Tutti sembrano aver dimenticato l’avvertimento di Brecht a proposito delle restrizioni progressive della libertà e del fatto che non ci preoccupiamo fino a quando si colpiscono gli altri fino a quando non ci accorgiamo che quando tocca a noi è troppo tardi perché ci sia qualcuno a protestare e a difenderci.
L’apparato mediatico crea sempre una maggiore distanza tra la realtà e quella percepita, facendoci immaginare folle di islamici invasori, bande di delinquenti extracomunitari che rubano e uccidono, facendo passare in second’ordine, mafia, camorra e “ndrancheta, tutte italiane e l’esercito di ladri, truffatori e politici sicuramente italiani che tengono in ostaggio il paese.
E questo mentre il paese va in rovina, nessuno si cura del disastro idrogeologico e i terremotati aspettano, il governo non vara alcun intervento sovrastrutturale, gli investimenti languono, i giovani in cerca di lavoro devono abbandonare il paese, la scuola continua ad essere colpita dai decreti attuativi della “mala scuola”, sul piano delle libertà civili non si può nemmeno morire dignitosamente e le donne vedono rimesso in discussione il diritto a gestire la maternità.
Intanto i partiti si preparano a decidere come spartirsi il paese, indecisi su quale legge elettorale adottare perché nulla cambi e si metta a punto un nuovo manuale Cencelli per spartirsi il controllo della residua industria di stato, delle municipalizzate e di ogni più piccolo centro di potere. Contro tutti costoro un’opposizione senza strategia e senza programma. E’ ora di rimboccarsi le maniche.

La redazione