SONDAGGINO SICILIANO

Domenica 28 aprile si è tenuto il primo turno delle elezioni amministrative di alcuni comuni in Sicilia. Sono previsti ballottaggi a Caltanissetta, Gela, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Monreale. Vittoria al primo turno a Bagheria e Aci Castello; nel Catanese di candidati sostenuti da liste civiche e PD. Questo il quadro del voto, che ha visto la Lega crescere, ma forse non come ci si aspettava. Va al ballottaggio a Gela e Mazara del Vallo. Cala invece il Movimento 5 stelle, che perde i sindaci a Gela e Bagheria, andando comunque al ballottaggio a Caltanissetta e Castelvetrano. Bisognerà quindi attendere il secondo turno per vedere qual’è l’esito del confronto finale. I 5stelle sostengono di aver mantenuto le posizioni mentre la Lega parla di risultati impensabili anche se si guarda ai legami con i mafiosi tutto ben si comprende. Alcuni commentatori fanno evidenziato una battuta di arresto della crescita delle forze di governo, ma – a nostro avviso – il test è troppo limitato per dare delle indicazioni.
Con l’occasione tuttavia sono inevitabili alcune considerazioni sulla situazione economica nell’isola che è amministrata da una giunta di centro destra e vede la presenza nel Consiglio regionale di una consistente pattuglia di opposizione dei 5stelle. Se guardiamo alle previsioni relative al reddito di cittadinanza i nuclei familiari potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza, secondo le elaborazioni Svimez, sono nell’isola 342.880 (il dato comprende tutte e tre le fasce di reddito previste da 0 a 9.000 euro). A Palermo sono 100.800, ad Agrigento, 27.900, a Caltanissetta 21.400, a Catania 80.300, a Enna 10.500, a Messina 33.400, a Ragusa 16.800, a Siracusa 24.800 a Trapani 26.900. Il reddito di cittadinanza per 9 mesi del 2019 in Sicilia sarebbe di 2 miliardi 715.039.628 euro. In realtà le richieste sono inferiori come gli importi rispetto al previsto. Ciò dipende da due fattori: molti titolari di redditi individuali o nuclei familiari sono possessori della casa in cui abitano: si tratta spesso di alloggi inadeguati, ma comunque esistenti, che riducono o rendono difficile percepire l’integrazione di reddito. Il secondo motivo sta nella diffusione del lavoro nero e precario che integra il reddito con attività non tracciabili, ma che comunque vanno a costituire un’economia di sussistenza che non rimuove le cause di povertà e di disaggio. Per quanto riguarda quota cento, a beneficiarne sono stati principalmente gli addetti alla pubblica amministrazione, se si fa eccezione per i pochi nuclei operai di licenziati o in cassa integrazione, recuperati attraverso la collocazione in pensione.
Questi elementi hanno contribuito a rimuovere le illusioni manifestatesi in occasione delle elezioni politiche con un voto massiccio a favore dei 5stelle tuttavia non sufficiente a dare loro la maggioranza in Regione. La giunta di centro destra che gestisce l’ARS continua imperterrita nelle politiche clientelari e negli sprechi. Ne sono prova, ad esempio, le spese per la manutenzione di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea siciliana, alla pari con il budget della Casa Bianca o quelle per retribuire i deputati al Consiglio regionale.
Ma non si tratta solo di mala amministrazione: la Regione non riesce ad usufruire dei finanziamenti europei, è carente nella redazione di progetti, é inefficiente nella rendicontazione delle spese, il che porta alla perdita dei finanziamenti. Inoltre, come dimostra la vicenda relativa al sottosegretario Siri, la presenza delle attività mafiose, collegate non solo allo sfruttamento dell’eolico, ma a tutte le attività finanziate dallo Stato e dai poteri pubblici, la fa da padrone nella gestione dell’economia siciliana, legando ogni attività ai rapporti clientelari con le amministrazioni e i potentati.
Gli interventi della politica regionale dovrebbero invece riguardare il sostegno infrastruturale all’economia, consentendo una più efficiente distribuzione della produzione agricola attraverso la costruzione di un efficiente sistema di collegamenti ferroviari, facilitando lo sviluppo del turismo e quindi dell’occupazione, vigilando sul mercato del lavoro e sull’uso di manodopera sottopagata e sfruttata che lungi dell’essere di aiuto all’economia alimenta le disuguaglianze di trattamento dei lavoratori e deprime il mercato della forza lavoro. Il problema è aggravato dall’inadeguatezza dei partiti riformisti e del PD in particolare che nell’isola ha sempre avuto una componente compromessa a tutti i livelli con la destra ed ha sperimentato alleanze frutto di trasformismo politico e ideale.

G.C.