CON-FUSIONE EUROPEA OVVERO ERAVAMO QUATTRO AMICI AL BAR

L’Unione Europea vive il suo momento più basso da molti decenni a questa parte trascinando dietro di sé anche la stessa Europa, creatura ben più antica di quella, per quanto apparentemente obsoleta.
Questa strana creatura, nata sull’onda di fumose teorie socio-economiche (l’ordoliberismo tedesco) ma ben piantata nella materialità più gretta, arranca dietro ad un mondo che ha preso a correre in maniera assai poco educata rispetto a quello che gli statisti ed i “progettisti” delle generazioni passate speravano.
Del resto, se davvero questa parte di mondo avesse avuto una vera capacità politica ed una vera sovranità statuale, avremmo vissuto in uno spazio-tempo parallelo. Per gli USA un continente così fatto sarebbe stato inaccettabile. Fino a non moltissimi anni or sono, l’Europa era circondata da dittature fasciste o para fasciste come quella dei colonnelli in
Grecia, il Franchismi in Spagna e la dittatura reazionaria di Salazar. Non risulta che queste tre presenze abbiano mai disturbato gli alleati d’oltreoceano.
La guerra Russo-Ucraina ha mostrato tutte le enormi crepe di questo edificio che, a voler essere corretti, non ha mai funzionato (perlomeno secondo i criteri nostri, può darsi che per qualcuno abbia invece funzionato alla grande. A tale proposito consiglio di ascoltare e vedere questo video di qualche anno fa https://www.youtube.com/watch?v=2culAA6_wwY davvero istruttivo).
Ma quello che è emerso in questi giorni, per quanto passato sottotraccia in un sistema informativo al cui confronto la televisione bacchettona della DC pare composta da bolscevichi, appare davvero di un livello inusitato.
Il sabotaggio del Nord-Stream 2, ovvero l’attentato terroristico più distruttivo dal punto di vista economico dalla fine della seconda guerra mondiale, avvenuto il 26 settembre del 2022 è stato realizzato dagli Ucraini.
Ora, che fossero stati gli Ucraini era cosa ovvia, per quanto la stampa di cui sopra ne addebitasse in maniera sfacciata, le responsabilità alla Russia. Addirittura un esaltato Rampini in una trasmissione televisiva affermava che <<Putin, accerchiato da generali e politici furiosi contro di lui per gli insuccessi militari, ormai ad un passo dal golpe contro di lui, avrebbe sabotato i gasdotti che egli stesso aveva fatto costruire per “tagliare i ponti” e rendere permanente e irreversibile lo scontro con l’Occidente e continuare la guerra>> (il link dove vedere la trasmissione non risulta più attivo forse per pudore https://www.raiplay.it/video/2022/09/cartabianca—Puntata-del-27092022-45e9cc45-dcdd-4eb4-862f-a2406ec54947.html).
Ma, colpo di scena (o di scema) il 14 agosto scorso, la magistratura tedesca ha emesso un mandato d’arresto per un ucraino e l’attentato (come era ovvio) vede alte responsabilità ucraine ma, ovviamente, senza l’assenso degli USA non sarebbe stato messo in atto.
Lo stesso Biden aveva chiaramente affermato “stop a North Stream 2 se la Russia invade Kiev” (https://www.ilsole24ore.com/art/biden-e-scholz-uniti-dure-sanzioni-se-russia-aggredisce-kiev-AehkGkCB?refresh_ce=1).
Altro che difesa dei confini territoriali dell’Ucraina, uno degli obiettivi fondamentali era allora proprio quello di sabotare l’indipendenza energetica dell’Europa. La Germania, finito il regno della Merkel, si è scoperta priva non solo di leader. ma anche della poca sovranità che era riuscita a strappare diventando la nazione più americana di tutto il continente.
La locomotiva d’Europa pare oggi un treno a carbone (anche fuor di metafora).
Ed è proprio sulla politica estera che questo agglomerato di nazioni che hanno scelto di devolvere la moneta ad entità astratte (insomma, astratte fino ad un certo punto) dimostra la sua insignificanza.
È impressionante vedere che, di fronte ad una fase americana di declino egemonico l’atlantismo più becero, ideologico e fanatico si sia impadronito delle mezze calzette che governano l’Europa (salvo rare eccezioni).
La risposta a queste inconcludenze pare essere diventata la strada dell’autoritarismo, in Francia, In Germania, in Italia, guai a chi protesta contro il massacro palestinese o è fuori dal coro di un sostegno (del tutto impopolare) all’attore di Kiev.
Quello che emerge è quindi non solo una classe politica dirigente del tutto indeguata alla situazione che potrebbe avere sviluppi catastrofici ma che sembra non capire neppure quale sia la posta in gioco.
L’Italia, ad esempio, pur nel groviglio e nelle situazioni drammatiche della propria storia interna ed esterna, prima della nascita della c.d. “seconda Repubblica” aveva una tradizione di lunghissimo corso tesa a convivere nel mediterraneo con le varie situazioni, ingarbugliate all’epoca come adesso. Come dimenticare il sostegno storico dato ai palestinesi, ai rapporti economici e sociali con quella che era l’URSS. Insomma, una piccola potenza come quella rappresentata dal nostro paese aveva necessità di favorire la pace nel mediterraneo (abbiamo pagato anche prezzi molto alti per queste scelte).
Tutto questo è terminato da tempo, con la caduta del muro e l’avvio di una unica superpotenza, in perenne declino ma in piena supremazia militare, l’atlantismo da difesa contro il Comunismo (per cui si era obbligati anche a concessioni sia dal lato del welfare che da quello ideologico) è diventato uno stringente pensiero-unico e unico-pensiero. Laddove ha funzionato il soft-power, adesso è tempo di puro power e anche la famosa “democrazia occidentale” può andare tranquillamente a farsi fottere (del resto il capitale lo fa da quanto è nato).
Un declivio pericolosissimo perché, malgrado la propaganda sia attiva a pieno regime, pare che il consenso verso il “migliore dei mondi” non sia più così totale, per cui come avrebbe detto Brecht “Il Comitato centrale ha deciso: poiché il popolo non è d’accordo, bisogna nominare un nuovo popolo”. Ma il meccanismo pare essersi inceppato perché si
accusano gli oppositori di propagandare fake-news (ed è spesso vero), ma per farlo si producono fake-news industriali.
Ad esempio, la imperterrita stampa italiana, anche di fronte all’evidenza relativa al Nord Stream 2 riesce a prodursi in perle assolutamente degne dei B-Movies degli anni ‘70 (senza offesa alcuna per questi ultimi, s’intende) https://www.repubblica.it/esteri/2024/08/16/news/nord_stream_sabotaggio_rivelazioni_ultime_news-423449107/ .
Siccome non crediamo che questo articolo demenziale possa rimanere a lungo visibile abbiamo pensato di usarlo come immagine di testa per questo nostro articolo.
Contro il pensiero unico del capitale pare opporti un contro pensiero pericoloso come quello e parto esso stesso del capitale (che è in grado di rigenerarsi in ogni situazione).
Riuscire a combatterli tutti e due è impresa titanica che spetta a chi crede nel ragionamento, nella razionalità e anche nel conflitto di classe, senza il quale il salto dalla padella nella brace è dietro l’angolo.
Anzi è dentro un bar ucraino.

Andrea Bellucci