I De-CRETINI del Governo Meloni

Il Governo neofascista ha debuttato per decreto, intervenendo per reprimere i rave party”; questo malgrado che quello in coso si fosse concluso in modo pacifico, alla presenza delle forze dell’ordine: un rave party organizzato in un capannone dismesso vicino a Modena, in Emilia-Romagna. Il neo-ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha informato stampa e opinione pubblica che il decreto prevede l’introduzione di una nuova «fattispecie specifica di reato» per i rave party, legata all’invasione di terreni o edifici, pubblici o privati, con la previsione della reclusione da 3 a 6 anni e della multa da 1.000 a 10.000 euro, se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa “derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica.” Inoltre nel caso di condanna o applicazione della pena su richiesta delle parti, si prevede la confisca delle cose utilizzate per commettere il reato.
Non è sfuggita a nessuno la portata repressiva generale del provvedimento, utilizzabile per reprimere occupazioni di suolo pubblico in occasione di manifestazioni sindacali e studentesche, occupazioni di fabbriche e di scuola ed ogni forma di dissenso: in altre parole un provvedimento da stato di polizia che viene immediatamente dopo le manganellate feroci a La Sapienza per impedire che gli studenti inermi di un collettivo appendessero uno striscione contro una manifestazione nazifascista autorizzata.
Dopo aver pensato alle manifestazioni di piazza il governo ha colorato di fascismo, sovranismo e populismo i nomi dei ministeri, nominato adeguati sottosegretari/rie emuli dell’integralista fascistoide Pillon, e del collezionista di busti di Mussolini, il presidente del Senato, conditi con nazista con croce uncinata al braccio e sottosegretaria marciatrice a Predappio, come sottosegretari.
Prorogate le misure per il servizio sanitario della regione Calabria, il Consiglio dei Ministri si è preoccupato di prorogare anche la partecipazione di personale militare al potenziamento del dispositivo NATO per l’impiego della forza ad elevata prontezza operativa, denominata Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), inserita nel quadro delle 36 missioni militari nelle quali è impegnato il paese, nell’ignoranza di tutti, ma non del neoministro della Guerra, fresco della dismissione delle sue attività nel campo del commercio delle armi, attività della quale è esperto.
È stata poi approvata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) che rivede e integra quella deliberata lo scorso 28 settembre, l’entità della manovra netta 2023 viene stimata pari a circa 21 miliardi e sarà destinata prevalentemente al contrasto al caro energia. Confermata la discesa del rapporto debito Pil da circa 150 per cento del 2021 a poco più del 140 del 2025 con un’inflazione salita all11,3% a base annua. Intanto il governo ha predisposto la richiesta dell’autorizzazione allo scostamento di bilancio in previsione di un ulteriore indebitamento del tutto insufficiente, malgrado questo vada ad aggiungersi a un extra gettito di 9,1 miliardi per il 2022.
Successivamente sempre per decreto il governo ha negato la concessione dei benefìci penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia (ergastolo ostativo), rinviando l’entrata in vigore della riforma della giustizia Cantabria, pessima per molti versi, e a prescindere dalle critiche di questo governo. Il provvedimento riprende il contenuto di una proposta di legge sullo stesso tema presentata nella scorsa legislatura dalla deputata del Partito democratico Enza Bruno Bossio e dal deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi.
Il governo si è poi affrettato a pagare il debito contratto con gli elettori no-vax anticipando la fine dell’obbligo vaccinale, disponendo il rientro in servizio dei sanitari no-vax e l’annullamento delle multe loro comminate, motivando il provvedimento con la carenza di medici, senza tenere conto del pericolo che la presenza di costoro nelle corsie ospedaliere costituisce ai fini del contagio. Anche le misure di prevenzione sono state allentate, mentre pubblicamente un sottosegretario alla sanità prende le distanze, negando l’efficacia dei vaccini, C’è da augurarsi che l’epidemia non riprenda vigore altrimenti questa volta sarà un’ecatombe anche maggiore che nel passato.

Il Governo si attacca alla canna del gas

Per rafforzare gli approvvigionamenti di gas naturale e le emissioni di gas climalteranti, si incrementa l’offerta di gas di produzione nazionale, destinabile ai clienti finali industriali a prezzo accessibile. Il ricorso all’autarchia sa di ridicolo e grottesco perché le possibilità estrattive rispetto al fabbisogno sono miserrime e hanno l’effetto di provocare
fenomeni di bradisismo catastrofico, soprattutto alle foci del Po, accentuando il fenomeno della risalita dell’acqua marina durante l’estate. La situazione è catastrofica al punto che sia Zaia che i sindaci dell’area – già sostenitori del referendum contro le trivelle – sono contrari; pericoli altissimi vi sono poi per Venezia. Né gli effetti negativi sono limitati solo all’alto Adriatico. Basti pensare al bradisismo catastrofico che riguarda Ravenna e i  litorale emiliano. Nel complesso si pensa di incrementare la produzione nazionale di gas naturale da coltivazioni esistenti in zone di mare e l’autorizzazione di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia e si piazzano i rigassificatori a ridosso delle case, come a Piombino, con il rischio di disastri immani.
Inoltre, sulla base dell’autorizzazione parlamentare già ricevuta, il decreto prevede uno stanziamento pari a circa 9,1 miliardi di euro, provenienti dall’extragettito fiscale, per finanziare interventi contro il caro energia., crediti alle imprese bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, di sostegno alle imprese energivore, di sostegno per fronteggiare il caro bollette.
Per quanto riguarda il bonus edilizio si anticipa la rimodulazione al 90 per cento per le spese sostenute nel 2023 per i condomini e si introduce la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare). Il superbonus si applica invece al 110 per cento fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30 per cento dei lavori entro il 30 settembre 2022.

Il Governo e la contrattazione

Si stanziano ulteriori 100 milioni per il rinnovo del contratto del comparto istruzione e ricerca che non bastano a compensare la perdita stipendiale a causa dell’inflazione. Ma quel che è più importante si potenziano le procedure di contrattazione per il personale delle forze armate e delle forze di polizia a ordinamento militare, nonché per l’istituzione
delle relative aree negoziali per i dirigenti, ai sensi dell’articolo 16, comma 1, lettere d) ed e), della legge 28 aprile 2022, n. 46 (decreto legislativo – esame preliminare). Si vuole così attuare il superamento del sistema della “concertazione” con la rappresentanza militare, che la legge ha già sostituito con quello della “contrattazione” con le associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, istituendo le aree negoziali per il personale dirigente delle forze di polizia a ordinamento militare e delle forze armate e si introducono istituti e procedure di contrattazione secondo modelli analoghi a quelli in vigore per il personale delle forze di polizia a ordinamento civile, nel rispetto della specificità dei rispettivi ordinamenti.
Inoltre, il testo prevede disposizioni riguardanti la composizione delle delegazioni preposte alla stipula degli accordi sindacali e l’inserimento di aspettative, distacchi e permessi sindacali tra le materie oggetto di contrattazione, stabilendo che nelle materie non oggetto di contrattazione resti comunque ferma l’autonomia decisionale delle
amministrazioni. In tal modo il Governo mostra di tenere in massima cura i suoi elettori di riferimento in vista dei problemi di ordine pubblico e di impiego dell’esercito che dovrà affrontare.
Intanto la politica dei decreti fatti da incompetenti, come l’attuale ministro degli interni, mostra la corda e un decreto del suo amato mentore e predecessore Salvini viene giudicato illegittimo dal Tribunale di Roma Genitore 1, genitore 2.
I giudici del tribunale civile di Roma (XVIII Sezione) hanno accolto il ricorso di due madri che chiedevano che nel campo “genitore” della carta d’identità elettronica valida per l’espatrio della figlia venissero apposte le qualifiche neutre di genitore in corrispondenza dei nomi delle ricorrenti.
Il sindaco Gualtieri dovrà così far apportare “al software e/o dell’hardware predisposto per la richiesta, la compilazione, l’emissione e la stampa delle carte d’identità elettroniche le modifiche che si rendessero all’uopo necessarie”.
Questo perché il decreto dell’allora Ministro degli interni, oltre a violare le norme, sia comunitarie che internazionali, è viziato da eccesso di potere”. In quel provvedimento il ministro andava oltre le sue competenze: la carta di identità è, infatti, un documento certificativo di una realtà già pre-esistente nell’atto di nascita che stabilisce una madre
partoriente e una adottiva. Non può quindi esserci discrasia tra documento di identità e l’atto di nascita”.
Fino al 2019 la dicitura sulla carta di identità elettronica per gli under 14 era “Genitore”, ma l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini cambiò le norme, reintroducendo “Madre” e “Padre”. La decisione provocò dei problemi di forma segnalati dal Garante per la Privacy che aveva dato parere negativo sulla sostituzione dell’indicazione di “genitore
1″ e “genitore 2” con “padre” e “madre” nei moduli per il rilascio della carta di identità elettronica per i figli minorenni. Il Garante spiegava che per ciò che riguarda la protezione dei dati personali “la modifica in esame è suscettibile di introdurre, ex novo, profili di criticità nei casi in cui la richiesta della carta di identità, per un soggetto minore, è presentata da figure esercenti la responsabilità genitoriale che non siano esattamente riconducibili alla specificazione terminologica ‘padre’ o ‘madre’. Ciò, in particolare, nel caso in cui sia prevista la richiesta congiunta (l’assenso) di entrambi i genitori del minore (documento valido per l’espatrio)”.
Gli esempi di possibili criticità riguardano ad esempio la trascrizione di una sentenza di adozione o la trascrizione di atti di nascita formati all’estero, il riconoscimento in Italia di provvedimenti di adozione pronunciati all’estero, la rettifica di attribuzione del sesso, oppure quando a registrare sia direttamente il sindaco. In questi casi, il rilascio del
documento “potrebbe essere impedito dall’ufficio – in violazione di legge – oppure, potrebbe essere subordinato a una dichiarazione non corrispondente alla realtà, da parte di uno degli esercenti la responsabilità genitoriale”.
Fino ad ora l’ordinanza del Tribunale civile di Roma sulla qualifica di genitore nella carta di identita’ elettronica che risale al 9 settembre 2022 non era stata impugnata dal Ministero dell’interno ma ci si è affrettati ad annunciare che procederà quanto prima – previa autorizzazione del Consiglio dei ministri – pronto a ricevere un altro diniego. Ma la “famiglia tradizionale”, non quella della presidente del Consiglio e del vice presidente già ministro degli interni, che tradizionali non sono, saranno comunque salve!
Intanto giunge notizia che il decreto sull’aumento del contante a 5.000 euro non ci sarà: difficile, in effetti, dimostrare che aiutare l’evasione e il pagamento delle tangenti sia un provvedimento urgente da adottare per decreto. Ci penserà la legge finanziaria: è più giusto che si faccia tutt’uno con condoni, flat tax, e provvedimenti a favore dell’evasione anche per mantenere la coerenza del governo.
La< raffica di decreto predisposti dal governo riguarda in larga parte materie che sono “urgenti” solo se poste in relazione a far capire che “la pacchia è finita” come amano dire sia il presidente che il vice presidente del Consiglio. La formulazione improvvida – anche dal punto di vista tecnico – dei provvedimenti non è solo segno di improvvisazione ma fa emergere in modo palese l’ansia da prestazione che attanaglia sia il gruppo dirigente del partito neofascista della premier che il sedicente “gabinetto di crisi” insediato dalla Lega, che dovrebbe sfornare i provvedimenti da proporre per
anticipare i sodali al governo e “imporre la linea” in modo da riguadagnare voti nel confronto con gli alleati.
Quanto sta avvenendo ci dice che il futuro del governo e della legislatura sarà caratterizzato dal rapporto competitivo tra almeno due delle componenti della maggioranza ma anche che malgrado ciò l’opposizione, frammentata divisa,incerta e incapace non sarà in grado di opporsi, Non ci restano che le lotte in piazza e nel paese., anche perché l’ipocrisia regna sovrana e non passerà tempo che sarà insieme tragico e disgustoso vederli all’opera, manipolare i costumi, spingere all’odio, fomentare il razzismo, alimentare l’odio, intervenire con violenza a reprimere il dissenso, imporre scadenze e contenuti culturali identitari dell’immaginario della destra. tentare di rileggere la storia, incidendo sulla cultura e modificando la scuola e il suo ruolo sociale.

G.L.