Il Garand della Costituzione

Quelli che accendono un cero alla Madonna
perché’ hanno il nipote che sta morendo, oh yes!
Quelli che di mestiere ti spengono il cero, oh yes!
Enzo Jannacci, Quelli che

Per fortuna i nostri vecchi padri costituenti tutto erano meno che sprovveduti e, perlomeno per quanto riguarda il testo scritto, riuscirono a blindare davvero la carta fondamentale. Con tutti i pruriti che hanno attraversato il paese negli ultimi 70 anni, chissà oggi, se quel pezzo di carta fosse stato scritto in maniera “più laica” (come si dice, nel linguaggio contemporaneo, intendendo esattamente il contrario), dove ci potremmo ritrovare.
Certo che gli ultimi venti anni ognuno ci ha messo del suo per contribuire a smantellarla.
Ovviamente non in tutte le parti. Ci si ricorda della Costituzione quando si tratta di dare soldi alle scuole private (capovolgendo anche qui il chiaro dettato della legge) o quando si vogliono gli sghei dell’8 per mille alla Chiesa (ah, già ma per quello bisogna ringraziare il migliore).
Ma questi ultimi due anni, davvero, ci hanno messo di fronte a fatti che stanno trasformando il nostro paese in una Repubblica Presidenziale e se a questo si assomma una legge elettorale che ricorda la legge Acerbo, la frittata è quasi fatta.
Dunque, Napolitano a fine 2011 cosa fa? Preso atto che Berlusconi non appare più presentabile per i “mercati” (ma davvero i mercati sono la Spectre del capitalismo tanto cattivo? ), lo consiglia di farsi da parte, rassicurandolo (credo) che non si andrà alle urne (a quella data il PD avrebbe vinto con oltre il 40% se non ricordo male) e mettendo al suo posto il nostro Monti Mario.
Ma come fare a incaricare Monti senza rischiare la galera? (certo Monti glielo avrà pur detto), semplice, lo si nomina senatore a vita. Bello, bella mossa. Scalfari a quell’epoca definì Napolitano un genio della politica e, si sa, quando parla Scalfari bisogna avere a portata di mano qualcosa in ferro.
Siamo atei, ma non si sa mai.
Eppure , mi pare di ricordare, che l’art.59 della Costituzione dica:
È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
Sarebbe davvero interessante sapere quali di questi meriti possedeva il Marione.
La Costituzione, presa in contropiede, tace. O meglio tace chi dovrebbe fare presente questa palese violazione. Anzi, il PD di Bersani (che bell’amico ha trovato in Napolitano…..si sì) scende in piazza per festeggiare.
Poi, dopo un anno di politiche sociali disgraziate, di scelte così tanto tecniche da ricordare che la lotta di classe è tornata, ma, come dice Gallino, ora la fa il “padrone”; dopo un anno di politiche gestite da veri e propri incompetenti (Fornero, Terzi), appoggiate senza battere ciglio dall’amico Bersani, che succede?
Succede che il PD perde un’elezione già in tasca, che Grillo si becca il 25% su tutto il territorio nazionale e che Berlusconi risale la china (per forza).
Allora il nostro fan della Costituzione cosa fa? Nomina Bersani Presidente del Consiglio? No gli affida un pre-incarico!
Spulcio la Carta ma questo pre-incarico non lo trovo! Trovo invece il 2° comma dell’art.92: Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.
Allora da valenti giuristi ci viene spiegato che Napolitano ha agito così perché Bersani doveva garantire il voto favorevole delle Camere prima di presentarsi ad esse (?). Questo per evitare che, nel caso di voto sfavorevole al Senato, si potesse avere avuto un governo zoppo. Bene, belle preoccupazioni….ma, ancora, l’art. 94 della Costituzione non dice?:
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
Il governo la fiducia la deve avere in Parlamento non fuori, in colloqui che poi potrebbero rivelarsi anche del tutto falsati (a parte la triste farsa dello streaming).
Dunque a che pro bruciare un governo che poteva esserci, scippando al parlamento un suo preciso potere e dovere?
E ora, cosa succede? Il peggio deve arrivare, il nostro Napo crea una commissione di “saggi” che non sta né in cielo né in terra, composta da soli uomini, i cui poteri, come ha ammesso lo stesso Onida (non uno qualunque ma l’ex-Presidente della Corte Costituzionale) sono pari a zero.
Certo, meno male che Napolitano era amico di Bersani, mai fidarsi degli ex-compagni (che, poi, ex lo è sempre stato).
Volendo fare una battuta, per riprendere il titolo, Napolitano più che il garante della Costituzione né è diventato il Garand, che, come si sa, era il fucile d’assalto delle truppe USA, ma, adottato anche dall’Italia nel secondo dopoguerra.
In attesa dello sparo.

Andrea Bellucci