Molto spesso la realtà, semplicemente e senza tanti sofismi, si incarica di fare giustizia delle mille banalità, travestite da profonde riflessioni filosofiche, che hanno come obiettivo quello di consegnarci un mondo post-tutto e pacificato e nel segno della mitica barca comune sulla quale saremmo tutti seduti.
Certo è che questa barca ormai scricchiola da molto tempo. E chi può, per ricordare una vignetta di Vauro, è già salito scialuppa di salvataggio. Tuttavia, la buona vecchia “realtà fattuale”, come avrebbe detto Machiavelli arriva molto spesso per mettere pietre tombali sul mondo come “vorrebbero” che fosse. E ce lo mostra per come è. Improvvisamente (improvvisamente?) sulla scena italiana è comparso il fascismo vero.
Quello razzista e che ammazza le persone. Ed è comparso proprio qui, nella civilissima Firenze.
E’ comparso con nome, cognome – Gianluca Casseri – e militanza politica ben precisa. Un ritratto talmente chiaro del fascista-tipo da impersonarne quasi l’archetipo: armato, amante della letteratura goticofantasy (e scrittore), razzista e antisemita dichiarato, frequentatore assiduo dei circoli di Casa Pound (quelli con la tartaruga al posto della svastica). Costui ha trasformato le proprie visioni politiche in fatti concreti ed ha
ammazzato due persone, ferendone altre tre, in pieno centro. Come si sa le persone uccise e ferite hanno una caratteristica: la pelle nera. Alle 18 sul sito di Casa Pound c’era già una rosa rossa recisa. Come abbagliato da cotanta chiarezza (parafrasando Gertrude Stein: un fascista è un fascista è un fascista) qualcuno ha pensato bene
di aggiungere il termine “folle”, “pazzo”, “squilibrato” . Poi per fortuna la manifestazione che ne è seguita ha un po’ messo le cose a posto.
Nel frattempo, i proclami lanciati nelle prime ore della strage si sono affievoliti. E di molto. Così Casa Pound resta là dov’è e nessuno la chiuderà. Ma il sangue di Firenze meriterebbe, da parte di molti, una riflessione più attenta,e sarebbe bene ricordarsi che l’Italia ha il copyright del fascismo. E tale fenomeno non nasce dal nulla nelle menti di qualche pazzo (anche qui: Mussolini analizzato dalla psichiatria, Hitler schizofrenico. Sarebbe l’ora davvero di abbozzarla con questo ciarpame), nasce nell’Europa della crisi del primo dopoguerra e dura non un giorno ma venti anni.
Qualcuno penserà che sono storie vecchie. Certo, come no, in un mondo dove la tabula rasa dello studio della storia ha reso tutto un eterno presente, fa specie parlare di fatti di 80 anni fa. Invece, il fascismo non è mai morto nella vecchia e “civilissima Europa”. Anche dello stragista norvegese si è detto che era pazzo. Ben strani questi pazzi che uccidono neri o socialdemocratici. A me pare che la pazzia sia non vedere l’evidenza. Forse ci siamo assuefatti ai linguaggi della Lega, divenuti senso comune, ma le parole sono la prima arma. Facciamo pure finta che in fondo siano dei pazzerelloni. Ma basta andare un po’ in giro per la rete per vedere chi è Borghezio.
Basta andare a Roma per vedere chi è Alemanno. Davvero fra il Casseri “pazzo” e il sindaco di Roma non c’è nessun contatto? Sicuramente non si conoscevano. Ma vedete un po’ dov’è nata Casa Pound e dove abita oggi, nella casa garantita dal sindaco Alemanno. A differenza della sinistra dove le scissioni e divergenze provocano odi e rancori (e a volte, provocano anche tragedie), a destra il “filo nero” dell’appartenenza rimane tutto. Magari non si vede in superficie. Rimangono i contatti, le amicizie, un camerata è sempre un camerata.
La parentopoli romana (della quale non parla più nessuno) ha portato alla luce assunzioni di estremisti di destra da parte della giunta capitolina.
Negli anni ’70 la politica faceva le inchieste sul neofascismo, oggi invece abbiamo sindaci di “centro sinistra” che scambiano la libertà di opinione con la libertà di essere razzisti, come se il razzismo fosse, appunto, un’opinione personale e non un reato. E quindi lasciano aperte sedi di strutture di chiaramente di estrema destra, i cui componenti vanno a deporre, durante le ricorrenze per la liberazione di Firenze, corone di fiori sulle tombe dei franchi tiratori. Se fossimo un paese con un minimo di dignità, le avremmo disfatte da tempo quelle tombe e avremmo impedito persino
Ma il progetto “memoria condivisa” (ricordate Violante?) non ammette remore e scambiando la laicità con la fornitura del coltello al proprio nemico si è arrivati, ad esempio, a questionare se l’uccisione del filosofo Gentile sia stata un’azione criminale. Senza ricordare mai che Gentile scelse scientemente la RSI e quindi non fu ucciso perché filosofo ma perché complice di un regime criminale composto da bande di torturatori.
Storie vecchie anche queste certo, che appartengono ad altri tempi. Tempi superati da studiare sui libri di storia. Come se la Repubblica Italiana fosse nata per grazia ricevuta. A me pare che in minoranza ormai ci sia andato chi ha ben chiare le idee su cosa sia stato e cosa sia il fascismo, storico e attuale.
Possiamo dunque dire che la manovalanza fascista potrà anche essere gretta e facilmente riconoscibile, Grossolana e patetica, ma essa è cresciuta in un humus che l’ha resa possibile. Spia di una situazione generale nella quale la democrazia e la partecipazione sono sempre più a rischio, dove avvenimenti finanziari lontani e
complicatissimi condizionano la vita di ogni giorno, la vita reale.
In simili congiunture storiche, dove crisi economica e sociale si intrecciano strettamente, viene a mente la teoria del caos dove un battito d’ali di una farfalla in Giappone provoca un tornado a New York.
Il problema è che è da un bel po’ che sbattono, queste ali.
Andrea Bellucci