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La Corte di Giustizia Europea ha giudicato legittima con 15 voti a favore e due contari, l’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche italiane, cedendo di fronte alle pressioni lobbistiche costituite da Armenia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta, Principato di Monaco, Romania, Russia e San Marino, ai quali si somma l’Italia come paese ricorrente. La Chiesa Cattolica ha dato il proprio appoggio esterno, poiché non
riconosce la giurisdizione della Corte di Strasburgo, in quanto si ritene superiore a ogni istanza civile.
Il verdetto costituisce il risultato dell’alleanza tra cattolici e ortodossi e rappresenta una prima prova di ciò che attende l’Europa sotto il tallone di ferro delle religioni alleate tra loro. Essa deve indurre i laici a una riflessione profonda sulla restizione degli spazi di libertà nel continente.
La coscienza laica dell’Europa deve trovare le forme e i modi per respingere questo attacco alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, dando forma e struttura all’associazionismo laico.
Commenteremo la sentenza nel prossimo numero, ma proponiamo fin da ora una riflessione sulle strategie di difesa da adottare.

La redazione