Campagna d’ottobre

l’eco delle amministrative il furbetto di Rignano è riuscito per ora a prendere tempo prima di arrivare alla resa dei conti nel PdR. Dopo avere convocato la Direzione per il giorno dell’esito del voto sulla Brexit l’ha poi rinviata due volte per convocarla i 4 luglio e intanto i beoti delle minoranze interne cercano di mercanteggiare, negoziando con la non opposizione al voto referendario la modifica dell’Italicum, entrato nel frattempo in vigore. Fanno di tutto per mantenere la poltrona, assicurando la sopravvivenza della Ditta, grazie all’introduzione del voto di coalizione, ma fanno finta di non aver capito che la Ditta ha cambiato la sua natura sociale. Sembrano essere inconsapevoli che le modifiche dell’Italicum tolgono una parte dei consensi al no al referendum e questo perché in realtà non sono nemici delle proposte renziane, ma di Renzi e della sua personale occupazione del potere insieme alla banda del “giglio tragico”. Certo è difficile per chi ha fatto parte di un partito di merda ammettere che si fa parte di un partito ancora più di merda, ma i risultati delle amministrative stanno li a ricordarlo, e i primi sconfitti delle politiche renziane aspettano di essere liquidati alle prossime elezioni politiche.
La formazione dei comitati per il si arranca, il partito non si mobilita, le firme non si raccolgono e il partito sembra essere entrato in ventilazione forzata, ricoverato in terapia intensiva. Ne servono a rinvigorirlo gli appelli laidi dell’ex Presidente della Repubblica per il si.
E’ tempo di staccare la spina ! Per farlo invitiamo innanzi tutto a tenere a portata di mano una scopa vicino alla porta, nell’eventualità comunque improbabile che qualche residuo militante zelante venga a bussare, come chiede Renzi, per propagandare il si.
Bisogna individuare uno per uno i sostenitori del si, dar loro la caccia, confutare nel merito i punti specifici della riforma, illustrane gli effetti, puntare a dimostrare che uno degli effetti della campagna referendaria è quello della distrazione di massa sui problemi dell’occupazione, delle condizioni di lavoro, delle pensioni, della disoccupazione, soprattutto giovanile, del degrado della sanità, del deperimento dei servizi; problemi mascherati e nascosti dalle dichiarazioni di politica estera, dal rinnovato protagonismo europeo, da una azione inconsistente e deleterea del Governo su tutti i problemi del paese.
Bisogna braccare Renzi e i suoi accoliti casa per casa, delegittimarli in ogni luogo, disperdere quel consenso che ancora gli rimane tra tutti coloro che pensano di approvare la “riforma” pur di approvare qualcosa, pensando di poter provare a cambiare oggi, nella convinzione che se non andasse bene potranno comunque riprovarci. Questo senza capire che le modifiche della Costituzione, una volta approvate, sono certamente di lungo periodo e rischiano di produrre danni irreversibili. Alla mobilitazione dunque attraverso una sensibilizzazione sempre più capillare sui contenuti della riforma.
Dedicheremo a questo argomento un prossimo numero della Newsletter, pubblicando una breve sintesi delle critiche di merito al testo Boschi-Vedini- Renzi della Costituzione che serva di supporto alla propaganda di tutti per il NO.

La redazione di Crescita politica