Stati Disuniti

L’esito delle elezioni negli Stati Uniti fotografa un paese profondamente diviso tra i circa 70 milioni di voti per Trump e i 75 per Biden. Si tratta di numeri approssimativi perché a più di 10 giorni dal voto il conteggio non è finito, definitivo e certo. Questo dato di fatto consente al Presidente uscente e perdente di parlar di brogli e di continuare a rivendicare la vittoria. Tutto questo può avvenire come in precedenti elezioni perché lo scarto di voti è esiguo quello che stavolta cambia è la feroce contrapposizione delle due parti. Ul risultato del voto dimostra piuttosto che le elezioni negli Usa si vincono alle ali e non al centro come tre decenni fa.
La grande mobilitazione dell’elettorato del presidente uscente ha dimostrato quanto grande e radicata sia la consistenza dei gruppi politici che lo sostengono e tra questi un ruolo portante viene svolto dalle componenti estreme dello schieramento costituite da suprematisti bianchi, militanti delle chiese  evangeliche, movimenti pro life antiabortisti e i cattolici integralisti.

I suprematisti bianchi

La supremazia bianca o suprematismo bianco è un movimento ideologico basato sull’idea che gli uomini bianchi siano superiori agli altri gruppi razziali e perciò costoro rivendicano maggiori diritti politici e sociali. Altre elementi identitari di costoro sono il razzismo in nome del quale rivendicano l’egemonia della “razza bianca” su quella nera e sulle altre.
Attraverso la segregazione razziale e l’antisemitismo (gli ebrei non sono ritenuti veri “bianchi”, in quanto semiti), i pregiudizi e le discriminazioni nel godimento dei diritti di cittadinanza. Oggetto di discriminazione sono i neri, i latinoamericani e gli asiatici. Le più note organizzazioni del “potere bianco” sono il Ku Klux Klan e il Partito Nazista
Americano che fomentano i crimini d’odio, tanto che la Anti-Defamation League ha calcolato che nel 2018 tre quarti degli omicidi compiuti da estremisti negli Stati Uniti sono stati perpetrati da soggetti affiliati a gruppi di suprematisti bianchi e nell’anno 2019 gli incidenti riconducibili a questo tipo di propaganda sono cresciuti del 120 per cento.
Benché ci riferiamo a posizioni estreme queste, sia pure con diverse forme di radicalità, hanno profonde radici di massa che risalgono alla guerra di secessione che alla metà dell’’800 divise il paese, sono profondamente radicate nella mentalità della frontiera che portò i bianchi a uccidere le popolazioni indigene per appropriarsi della loro terra, rivendicando il diritto di sottrarla a un popolo considerato inferiore che venne sterminato sistematicamente e recluso in riserve ricavate nei territori ritenuti meno produttivi. Il genocidio degli indiani d’America ha lasciato una traccia profonda nella mentalità
di molta parte della popolazione e costituisce una macchia indelebile che condiziona la storia degli Stati Uniti.

I fedeli delle Chiese evangelicali

Questo modo di sentire si sposa e a volte si confonde con i principi sostenuti dalle Chiese neoevangeliche negli Stati Uniti. Si tratta di un ambito culturale e sociale molto complesso che ha subito una profonda evoluzione nella predicazione delle Chiese neoevangelicali e che ha infettato profondamente l’America L Latina e l’Africa.
I fedeli di queste Chiese (circa 300) e i loro pastori propugnano il disimpegno sociale, l’ultracapitalismo ed il disprezzo verso le minoranze. Sostengono che chi è benvoluto da Dio diventa ricco; il capitalismo, seguendo costoro è la massima espressione della volontà divina. Il giusto e l’ingiusto scompaiono. La loro visione del mondo è riassunta in quella che può definirsi la “teologia della prosperità”, una distorsione del calvinismo adattata alle esigenze dell’imperialismo americano che giustifica il massacro delle popolazioni indigene e la supremazia dei bianchi.
Per costoro i disastri naturali, i drammatici cambiamenti climatici e la crisi ecologica globale non soltanto non vengono percepiti come un allarme che dovrebbe indurli a rivedere i loro dogmi ma, al contrario, sono segni che confermano la loro convinzione che i tempi dell’Apocalisse si avvicinano e che permetteranno «cieli nuovi e terra nuova», istaurando un nuovo ordine nel quale solo loro si salveranno.
Questa collettività religiosa, composta principalmente da bianchi di estrazione popolare del profondo Sud americano e più diffusa di quando si creda perché può contare su migliaia di fedeli, ha metabolizzato una sorta di «anestesia» nei confronti dei disastri ecologici e dei problemi generati dai cambiamenti climatici e considera gli ecologisti persone contrarie alla fede cristiana e – rifacendosi una interpretazione libro della Genesi – colloca l’uomo in una situazione di «dominio» sul creato, mentre quest’ultimo resta sottoposto al suo arbitrio in biblica «soggezione». Costoro sono i principali avversari della dottrina sociale cattolica e odiano Biden in quanto cattolico.

I movimenti pro life

Ci riferiamo qui a quell’insieme di organizzazioni e di movimenti sociali, politici e di opinione che si oppongono alla pratica dell’aborto e alle legislazioni che ne consentono la pratica legalizzata. Questi movimenti sono particolarmente forti ed agguerriti negli USA e hanno ricevuto l’appoggio esplicito di Trump. Le loro azioni sono spesso violente, quando non ricorrono addirittura all’omicidio o allo stolking verso ginecologi e operatori sociali che sostengono la libertà di scelta delle donne e il loro diritto a una maternità responsabile.
Queste organizzazioni sono importanti anche perché rappresentano la saldatura tra il mondo protestante neoevangelicale e quello cattolico integralista e i movimenti razzisti e perché forniscono una base di massa alle azioni dei gruppi conservatori americani. Si tratta di un movimento diffuso soprattutto nelle zone rurali del paese che ha costituito un sicuro serbatoio di voti per Trump.

I cattolici integralisti

La radicalizzazione in senso reazionario dei protestanti trova riscontro anche negli ambienti della Chiesa cattolica e fa aggio su un clero tradizionalista da sempre segnato dall’anticomunismo e dalla conservazione portatore di una visione tradizionale del cristianesimo. Questa componente cattolica può contare sulla gran parte della gerarchia ecclesiastica la cui credibilità è tuttavia gravemente compromessa dai grandi scandali che hanno coinvolto il clero.
La componente cattolica è tuttavia rafforzata dalla crescita in percentuale della popolazione dei latinos, anche se fortemente insidiata dalla propaganda protestante per contrastare la quale la Chiesa cattolica a sua volta si stringe intorno alla gerarchia su posizioni sempre più intransigenti.

La rappresentazione trampiana degli interessi di classe

Se quelle appena descritte sono le principali componenti ideologiche che si sommano all’elettorato tradizionale repubblicano fino a formare la massa critica dei settanta milioni di voti raccolti dal Presidente uscente tutto questo non avrebbe potuto avvenire senza l’esistenza di una base materiale di classe che sostiene questa politica.
In verità queste ideologie fanno da supporto al disagio sociale di una massa di persone che rappresentano una parte del paese costituita da lavoratori soprattutto bianchi messi ai margini dai processi produttivi, di mestieri ormai obsoleti o impiegati nei settori del carbone e dell’energia sporca che vivono negli Stati centrali d’America nei distretti produttivi meno dinamici,in quella parte del paese proiettata verso la vita all’interno delle aree tradizionali non internazionalizzate, fuori delle grandi città e dall’economia dinamica e internazionalizzata degli Stati costieri.
Questo mentre sta crescendo in parallelo – ed è questa la novità positiva – una società e un mondo che riscopre l’altra America, che scopre di avere delle tradizioni di lotta sociale, che avverte timidamente il bisogno di socialismo, di uguaglianza, di pari dignità, di tutela della salute per tutti, di difesa del clima e dell’ambiente, che sente il bisogno di
difendere i diritti delle donne, che vuole l’uguaglianza di genere: in poche parole una società migliore ed a questa America, numericamente più grande, anche se di poco, che dedicheremo prossimamente la nostra attenzione.

La redazione