n. 1, serie II, gennaio 2010
Tasse – Propaganda e verità. Si parla evidentemente delle tasse sul lavoro dipendente. Ebbene, nel 2001 le tasse sul lavoro dipendente (che in valori assoluti sono sempre cresciute ad oggi) erano circa il 71% del totele del gettito fiscale. Alla fine del Berlusconi ter (2006) erano 1l 74,2%. Nel 2007 sono scese al 73,6% per risalire nel 2008 al 73,8%. (Il Sole 24 ore, n°8 del 9 gennaio 2010, p. 5)
Comuni – Il governo ha premiato i Comuni “virtuosi” con ricche prepende. (Il Sole 24 ore, n°5 del 6 gennaio 2010, p. 10) Strano a dirsi uno dei Comuni più spendaccioni, per le ricche consulenze e per le nuove immotivate assunzioni di manager, quello di Milano è stato di gran lunga il più finanziato. Ma ancora più strano è il constatare che nella lista ci sono il Comune di Palermo sull’orlo del dissesto e quello di Catania, salvato temporaneamente dalla bancarotta da una regalia berlusconiana per colmare il buco di bilancio provocato dall’ex Sindaco Scapagnini, medico privato del premier.
Usa – Nonostante i massicci finanziamenti all’industria decisi dall’Amministrazione Obama, negli Stati Uniti continua l’emergenza occupazione; il tasso di disoccupazione è salito alla cifra record del 7%, ma considerando la sottoccupazione si raggiunge il 16%. (Il Sole 24 ore, n°8 del 9 gennaio 2010, p. 2)
Spagna – Solo due anni fa la Spagna era additata quale modello da perseguire per la via economica intrapresa. Il Pil cresceva a ritmi impareggiabili ed i sorpassi delle altre economie erano giornalieri, auspici la finanziarizzazione e la flessibilità estrema della prestazione lavorativa. Oggi la crisi morde il paese in maniera molto più incisiva degli altri paesi europei: la disoccupazione ha raggiunto il 19,4% (media europea il 9,8%) e le spese di sostegno allo stato sociale sono al 20,5 % (media europea il 17,2%), mentre il Pil è in calo per il secondo anno consecutivo. (Il Sole 24 ore, n°8 del 9 gennaio 2010, p. 8). Un ragionamento analogo si può fare per l’Irlanda.
chiuso il 11 gennaio 2010
Saverio Craparo