Il paese è stordito e confuso, galleggia: sembra in attesa di qualcosa e nel frattempo tace, come se volesse prendere tempo. In una nebbia sempre più fitta e pastosa, tante cose sono immobili, altre procedono seguendo binari che sembrano definiti, altre, più ignote e oscure, si muovono. Le condizioni di vita e di lavoro di lavoratrici e lavoratori continuano a peggiorare e i salari percepiti sono sempre più inadeguati a reggere l’aumento dei costi della vita e dei beni di prima necessità, l’inflazione colpisce pesante; aumentano i frequentatori delle mense popolari e di carità all’avvicinarsi delle feste pasquali, mentre anche le tradizionali pastasciuttate offerte in occasione del 25 aprile vengono criticate come un fatto politico, in assenza di altri temi di polemica da parte della destra benché siano diventate una necessità per molti.
Le condizioni di lavoro sono sempre più precarie, mentre un silenzio tombale è caduto sugli incidenti sul lavoro, scomparsi persino dalla cronaca e registrati tragicamente solo nei cimiteri e negli ospedali. Si scopre che non solo persistono le liste di attesa nelle prestazioni sanitarie, ma che il ritardo delle strutture nel fornire i risultati degli esami effettuati, ha lasciato che in molti si sviluppassero patologie, vanificando le possibilità di
cura perché le malattie erano state tenute nascoste.
Mentre si avvicinano le scadenze di pagamento dell’IRPEF, ci si accorge che le tasse
sono aumentate ancora una volta senza che i servizi siano migliorati, vanificando promesse elettorali tanto sbandierate. Ciò malgrado nessuna protesta, anche se molti lavoratori dipendenti pagano in proporzione più tasse dei loro datori di lavoro che invece ingrassano sulle esenzioni fiscali e sui concordati preventivi, sui condoni concludendo un patto scellerato con lo Stato. Persino gli organismi economici internazionali più neutrali avvertono il governo dell’insostenibilità di tasse piatte per alcune categorie, per chi opera nei servizi e nelle attività individuali.
L’indice della produzione industriale continua inesorabilmente a calare da 25 mesi consecutivi. A febbraio di quest’anno l’Istat stima che l’indice destagionalizzato relativo è diminuito dello 0,9% rispetto a gennaio. Sono stati colpiti tutti i principali gruppi di industrie, tranne l’energia: eppure nessuno sembra preoccuparsene: tutto va ben, Madama la marchesa!
Sempre più confuso anche a causa della politica dei dazi trumpiani il governo tace e inventa un inesistente ruolo da pontiere per la presidente del Consiglio inviata a baciare il culo al presidente statunitense nella speranza di qualche sconto sul parmigiano, sul prosecco, venga elargito a umma a umma, evitando che gli altri partner europei se ne
accorgano.
Ma dove il governo italiano raccoglie il massimo dei risultati e sul fronte della politica estera, nel quale riesce a compiere un capolavoro di mimetizzazione Scomparendo dai radar si pone al margine della coalizione dei cosiddetti volenterosi e al tempo stesso sembra sostenere le posizioni di Trump a favore delle trattative, si disimpegna da un’azione attiva a favore dell’Ucraina, ma nello stesso tempo ribadisce la propria ferma posizione di sostegno alla sua causa. Le posizioni della Presidente del Consiglio sono pappa e ciccia con quelle di Starmer, mentre si infittiscono oscuri rapporti tra la Massoneria italiana e il Gran Maestro della Massoneria inglese di ritto scozzese, antico ed accettato, Re Carlo III a Ravenna, dove non è andato ad ammirare opere d’arte, ma visitare i fratelli; un lercio profumo di fogna si diffonde sempre più forte nell’aria di primavera!
Nel frattempo viene messo a punto il Def senza che il ministro delle finanze preveda l’emanazione di alcun provvedimento organico di sostegno alla produzione industriale e al commercio, senza che vi siano proposte, idee per sostenere l’occupazione e risolvere le crescenti crisi industriali, senza che sia stata varata alcuna norma di controllo della delocalizzazione e del decentramento produttivo, senza che vi sia vigilanza alcuna sulla vendita a capitali stranieri e multinazionali di industrie strategiche sia per le capacità produttive del paese che dell’occupazione, con il risultato di consentire il depauperamento crescente dell’apparato economico ed industriale del paese.
Tutto questo nel silenzio più generale, mentre viene approvato un decreto “cosiddetto sicurezza” con ben 14 nuovi reati che colpiscono tutti l’esercizio della libertà e le attività di difesa dei bisogni dei più umili e diseredati e senza che un osannato presidente della Repubblica per il suo equilibrio e la vigilanza sulle libertà democratiche e la tutela delle
libertà democratica muova un muscolo per bloccare la mano che ha promulgato i questa legge infame.
Un’alternativa inesistente, un’opposizione incapace e imbelle
D’altra parte la devastazione dell’opposizione da parte delle forze capitalistiche nel nostro paese ha raggiunto vette inesplorate. Ogni residuo, ogni memoria di organizzazione di classe è stata estirpata, attraverso una repressione feroce, costante, sistematica, volta persino a cancellare la memoria. Questo processo è stato accompagnato da una ristrutturazione profonda dei rapporti fra le diverse classi sociali e produttive del paese per cui l’operazione messa in atto ha potuto giovarsi del sostegno del mutare delle condizioni oggettive di relazione tra i proletari. Le modifiche introdotte nella struttura produttiva hanno disarticolato i centri di produzione culturale sociale e bloccato qualsiasi trasmissione di esperienze, annientato la solidarietà sociale.
Contemporaneamente si è operato sull’élite politiche, pervertendo quello che restava della memoria di classe nei partiti di opposizione, dando vita ad aggregati interculturali male sortiti, sottratti ad ogni possibilità di sintesi costruttive, per cui oggi il principale partito politico di opposizione è totalmente privo di ideologia, di un programma politico, di prospettive verso l’alternativa, ed è composto in larga parte da un personale politico intellettualmente meschino, venduto agli interessi di potenti lobby internazionali, per la sinistra a livello mondiale e peraltro convinto di rappresentare un punto di riferimento politico a livello internazionale, senza accorgersi della propria pochezza e delle profonde contraddizioni che lo pervadono, trasformandolo in un partito scioccamente guerrafondaio, gestito da loschi individui ed individui che hanno fatto del mestiere di politici un’occasione di arricchimento personale e di potere per il potere. Le politiche adottate ed imposte dei vari Picierno e Gorisono emblematiche in tal senso.
L’altro partito ha dichiarato si affatica progressista, si dimena e dibatte nelle spire di scelte incerte ed ambigue anche se sembra avere recentemente individuato nella lotta per la pace come bene primario un obiettivo qualificante è distintivo, suscettibile di contribuire a ricomporre il quadro di unità di azione su posizioni politiche complessivamente più avanzate.
La pattuglia della sinistra e dei Verdi è ancora troppo esigua, non tanto e non solo per rappresentare l’alternativa, ma per fungere almeno da stimolo condizionante per indurre le altre due forze a rivedere ed aggiornare le loro posizioni.
La situazione complessiva è resa ancora più difficile dall’esistenza di micro raggruppamenti personali come quello renziano e quello calendiano che oscillano ad ogni stormir di fronda e che cercano di svolgere un ruolo tattico strategico del tutto ambiguo e comunque foriero da fungere da ostacolo alla adozione di politiche alternative.
L’erronea collocazione di +Europa tra le forze di sinistra contribuisce ad inquinare i pozzi mentre invece bisognerebbe concludere che queste forze politiche più che rappresentare il centro sono incompatibili con l’adozione di politiche alternative se non procedendo per assunzione di punti di programma sui quali stabilire delle sia pur temporanee convergenze.
La scadenza referendaria
Intanto bisogna mobilitarsi per andare a votare l’otto e il 9 giugno per i 5 referendum riguardanti:
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».
Giungiamo ad affrontare questa scadenza nelle peggiori condizioni possibili, mentre la destra è riuscita a stendere una cortina di silenzio sull’iniziativa, adottando la solita strategia della mancanza di confronto per determinare il non raggiungimento del quorum. Anche se non dubitiamo che i quesiti ti raccolgano la maggioranza dei consensi espressi restiamo dubbiosi sul fatto che si possa raggiungere il quorum del 50% + 1 dei votanti necessari la loro validità.
D’altra parte quando la battaglia viene condotta sul terreno del nemico di classe e questo a scegliere i tempi del confronto e pertanto non si può che combattere nelle condizioni date. Altra strada è quella di scegliere noi il terreno di confronto, posto che le condizioni di vita e di lavoro si sono fatte così insopportabili che una sollevazione popolare, improvvisa e cruenta, appare sempre più inevitabile. Il prezzo che si paga in questi casi è la riduzione dell’efficacia dell’azione politica, la mancanza di razionalità costruttiva, capace di dare soluzione ai problemi sul tappeto, ma questo è il frutto di non essere stati capaci da parte delle sinistre, sia su posizioni riformiste che rivoluzionarie, di darsi un’organizzazione e un programma, di costruire una strategia di attacco dell’avversario di classe, capace di indicare alle masse con chiarezza gli obiettivi da raggiungere, che,ancora una volta, siamo purtroppo di fronte ad un’occasione mancata
che peso sul futuro come un macigno, mentre si fanno sempre più forti e pressanti le preoccupazioni per il deteriorarsi delle condizioni di vita e di sicurezza di ognuno.
La Redazione