1° Sostegno della Commissione europea, dell’Agenzia per l’asilo europea e Frontex, per gestire gli sbarchi, anche con l’aiuto nella registrazione degli arrivi e delle identificazioni.
2° Aumento del sostegno al trasferimento dei migranti fuori da Lampedusa, sollecitando gli altri Paesi europei a contribuire.
3° Supporto di Frontex per incoraggiare e facilitare un veloce ritorno dei migranti nei loro Paesi di origine, laddove non sono qualificati per l’asilo.
4° Rafforzare lo sforzo contro i trafficanti, insieme ai Paesi di origine e transito e usare “il pugno duro” nei confronti di questo business definito “brutale”. Devono a questo scopo migliorare anche le leggi contro i trafficanti.
5° Rafforzare la sorveglianza aerea e di mare ed esplorare opzioni per espandere missioni navali esistenti o lavorare a istituirne nuove nel Mediterraneo.
6° Adottare azioni contro la logistica utilizzata dai trafficanti. L’Ue intende quindi lavorare con le autorità italiane per la rimozione e la distruzione di imbarcazioni e canotti.
7° L’Agenzia per l’asilo europeo fornirà sostegno all’Italia per una veloce risposta alle richieste di asilo e nel rimpatriare chi presenta richieste non fondate.
8° Aprire corridoi umanitari e percorsi di arrivo legali per offrire ai migranti vere alternative.
9° Coinvolgimento dell’Unhcr per la protezione dei migranti sui loro percorsi e per poter aumentare i rimpatri volontari assistiti.
10° Lavorare con la Tunisia per l’attuazione del Memorandum di Intesa e per accelerare la conclusione di nuovi progetti e l’esborso di nuovi fondi ad essa diretti.
Leggendo i 10 punti, formulati per ragioni preelettorali, dalla von der Leyen , non occorre molta intelligenza per capire che si tratta di fuffa e questo perché, senza il consenso degli Stati – come si sono precipitati a precisare da Bruxelles – nessuna decisione può essere assunta e, men che meno, possono essere adottati provvedimenti aventi carattere operativo. Ciò vuol dire che il risultato sarà l’emanazione di un ennesimo decreto che conterrà restrizioni ulteriori per i migranti, l’elevazione a 18 mesi della carcerazione preventiva, da scontarsi in appositi lagher, anche se sarà difficile realizzarli per contenere 200.000 migranti, perché tale sarà il loro numero alla fine dell’anno.
Dopo di che ci chiediamo: con quale prospettiva se non quella di permettere di superare il periodo elettorale con i migranti reclusi, posto che i rimpatri sono tecnicamente e politicamente impossibili per assenza di idonei accordi e perché costano una enormità, come del resto la permanenza nelle strutture di detenzione.
E dire che abbiamo appreso dalle colonne del Corriere della Sera che ce lo ha ricordato, dell’esistenza di un piano di accoglienza e integrazione messo a punto nel 2016 dai redattori della trasmissione televisiva Report, coordinati dalla Gabanelli che, ad un costo relativamente irrisorio e sopportabile, potrebbe essere adottato, permettendo al paese di uscire una volte per tutte dall’emergenza, lavorando all’integrazione; ma è ciò che il Governo non vuole!