NOTA A MARGINE

II sostenitori dell’Ucraina usano motivare la loro posizione affermando di difendere uno Stato aggredito, caratterizzato dalle istituzioni tipiche dello Stato liberale. I fatti dimostrano che questa è una convinzione ideologica immotivata, che non trova riscontro nei fatti. Il conflitto in Ucraina risale alla guerra civile iniziata con i fatti di piazza Maidan nel 2014. L’intervento nel conflitto dei russi, dettato da ragioni geopolitiche, è avvenuto ad opera di uno Stato retto da un governo oligarchico, di fatto molto simile a quello ucraino, altrettanto nazionalista, repressivo delle libertà e dello stato di diritto, ma non xenofobo, utilizzando il pretesto della difesa della popolazione russofona.
Noi siamo contro il piano di Putin che mira a creare nei paesi occidentali una svolta a destra convinto del fallimento delle democrazie liberali, come abbiamo più volte spiegato nei nostri ripetuti interventi sulla guerra d’Ucraina.
Siamo contrari alle politiche imposte dal governo britannico ai popoli europei, poiché l’Inghilterra ha sempre cercato di dividere i popoli e le nazioni dell’Europa continentale e di egemonizzarle.
Siamo inoltre risolutamente contrari alla politica degli Stati Uniti che mira alla dissoluzione della pacifica convivenza fra gli Stati dell’Europa, ne vuole il riarmo per lucrare i guadagni destinati a finanziare la crisi economica e sociale dell’impero statunitense, sfruttando gli Stati vassalli.
Consideriamo essenziale e nell’interesse dei popoli europei riprendere i rapporti economici con la Russia e ripristinare la fornitura di energia a basso costo che costituisce un elemento essenziale per la competitività dell’economia europea poiché è interesse anche delle classi meno abbienti usufruire del welfare che solo un’economia solida può garantire, poiché siamo consapevoli delle enormi difficoltà di realizzare quella rivoluzione sociale capace di costruire una società di liberi e dei equali.
Siamo disgustati dal prevalere nel governo Ucraino di un nazionalismo becero, xenofobo e razzista e contrario alla libertà di pensiero, che ha dato prova di sé, quando il 7 ottobre scorso Istituto ucraino della memoria nazionale (UINP), in applicazione delle norme contenute nella legge “Про засади державної політики національної пам’яті Українського народу“ No 4579-IX del 21 серпня 2025 року, No 4579-IX [Sui principi della politica statale della memoria nazionale del popolo ucraino], diretto dal camerata Олександр Алфьоров (Olexandr Alferov), Direttore dell’Istituto, sedicente “storico”, personaggio pubblico e militare, conduttore televisivo e radiofonico, ex ricercatore presso l’Istituto di Storia dell’Ucraina dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina, capo del gruppo di esperti sulla derussificazione a Kiev, costituito dall’Amministrazione dello Stato della Città di Kiev ha deciso la messa al bando delle opere di Michele Bakunin. Costui si vanta di essere autore, coautore e curatore di oltre 15 libri e oltre 100 articoli scientifici, i cui argomenti principali, sono i cosacchi, l’araldica e la storia moderna dell’Ucraina. Questo soggetto dal 2014 al 2022 ha prestato servizio nel reggimento “Azov”. Da febbraio 2022 è entrato a far parte del Corpo di Polizia Speciale “Azov-Kiev” e, da settembre 2022, è ufficiale della 3a brigata d’assalto separata delle Forze Armate ucraine, e a capo del gruppo di supporto all’addestramento e all’informazione umanitaria, Maggiore della riserva.
Nell’intento di riscrivere la storia costui ha messo al bando le opere di Michele Bakunin, in quanto sostenitore dell’imperialismo russo, dando attuazione al processo di decolonizzazione culturale che questo negazionista nazista dirige, in nome e per conto del Governo della democraticissima Ucraina, faro del liberalismo e dei valori dell’Occidente.
Ora è noto a tutti che se vi è stato un nemico dell’imperialismo russo e degli zar questi è stato Michele Bakunin che sopportò il carcere, fu relegato in Siberia come tutti gli oppositori degli zar e dello Stato russo. Accusare Bakunin di essere un sostenitore dello Stato russo è quanto di più assurdo e incomprensibile a chiunque si possa sostenere.
Questo nazistello ignorante e i suoi accoliti, utilizzando i metodi che furono propri dei nazisti, si diletta a espellere dalle biblioteche e a mandare al rogo i libri non graditi al regime. I popoli europei dovrebbero privarsi del loro welfare che hanno conquistato con durissime lotte per foraggiare questi ladri criminali che approfittando della guerra hanno
accumulato patrimoni, lucrando sulle forniture di armi ricevute, sui finanziamenti elargiti dai governi statunitense ed europeo. Facendo dell’Ucraina uno degli Stati più corrotti del mondo.

La Redazione