Che c’è di nuovo – ‘Convergere per insorgere’

Mentre il Governo neofasista si insedia, per una singolare ma significativa coincidenza di date, la vera opposizione scende in piazza a Bologna, oscurandone una parlamentare, imbelle, incapace, complice e venduta. Il 22 ottobre (10.000 per la polizia 30.000 per gli organizzatori), sono scesi in piazza bloccando il passante dell’Autostrada a Bologna. Ad organizzare la mobilitazione i collettivi di fabbrica, tra i quali quello della GKN di Campi Bisenzio, collettivi di territorio, ambientalisti. Obiettivo, no all’allargamento del passante nord che contribuisce a chiudere Bologna in una cappa di smog e devasta l’ambiente. Lo slogan di convocazione è stato ‘Convergere per insorgere’ che, chiedendo il ritiro dell’iniziativa, si schiera apertamente contro le scelte di Bonaccini presidente della Regione e Lepore, Sindaco di Bologna.
La manifestazione di Bologna fa seguito ad altre, che oscurate dalla stampa occupata a riferire degli intrighi per la formazione del Governo, si dono tenute in tutto il paese, come quella del 13 ottobre a Genova che ha visto in strada i lavoratori dell’Ansalto energia che con la solidarietà degli operai dei cantieri navali, dopo aver percorso le strade della città al grido “la nostra identità è la solidarietà” e aver rimosso un presidio di
polizia, hanno invaso e bloccato l’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova.
Non è che l’avvisaglia di un movimento di lotta che si prepara a accendere in piazza, come in tutta Europa, contro le speculazioni sui costi dell’energia che stanno ingrassando i padroni e gli speculatori del settore, producendo la chiusura di aziende, mettendo in crisi il mercato, facendo crescere a un ritmo vertiginoso ed oltre ogni soglia prevedibile l’inflazione che contribuisce a far crescere a sua volta a dismisura la povertà, anche grazie a salari di fame e a contratti di lavoro precari. Tutto questo mentre la guerra in Ucraina avvicina il mondo al baratro e spinge gli Stati a preferire le gestioni autoritarie e i nazionalismi per la gestione del potere. Le ragioni per la nascita di un robusto movimento di lotta che rivendichi aumenti dei salari, salario minimo, occupazione, pace, ci sono tutte.

Gli intrighi della politica

A fronte di questa situazione drammatica il teatrino della politica si esibisce in “grandi manovre” per eleggere alla presidenza del Senato uno specchiato fascista e guarda attonita alla Camera all’elezione di un cattolico integralista xenofobo confesso, ignorante conclamato malgrado le due lauree prese chi sa come.
Questo mentre il padre-padrone di Forza Itala, nel disperato tentativo di difendersi dai suoi alleati-avversari che tentano – forti del suo declino anche per motivi anagrafici – di sfilargli il Partito, esterna verità inconfessabili, peraltro mai nascoste: “sono stati gli ucraini a violare gli accordi di Minsk. la guerra in Ucraina c’era dal 2014, il Governo ucraino non è fatto da persone per bene, le sanzioni danneggiano più noi che Putin,
vogliamo la pace”. Tutto ciò condito da “lettere dolcissime, vodka e lambrusco”, ma nella consapevolezza che in molti lo hanno votato perché la pensano come lui. È il solo modo per dare una identità ai suoi, tenerli compatti e impedire (per ora) la fuga verso altri lidi. Certo il panorama è affascinante e la storia da scrivere intrigante, anche perché promette una navigazione difficile a una maggioranza che è tale grazie ad una legge
elettorale truffa, frutto della mente perversa di un ex pdessino, assassino della sinistra parlamentare, anche grazie alla complicità di dirigenti imbecilli e al propagandista a pagamento del nuovo Rinascimento saudita suo ex segretario.
A tutti costoro noi diciamo che i lavoratori li attendono nelle piazze e nelle strade, spinti dalla necessità e dal bisogno, anche se sanno che non sarà né facile né indolore: lo sanno bene gli studenti della Sapienza che volevano affiggere uno striscione di protesta contro una manifestazione fascista e che disarmati sono stati aggredii a manganellate da poliziotti che, fiutata l’aria, sapevano di poterselo permettere.
Una dura stagione di lotte so prepara!