se servirà, del sangue ad ogni costo andate a dare il
vostro se vi divertirà
(B. Vian, “Il disertore”)
La guerra in Ucraina esiste dal 2014, ha fatto ca. 14.000 morti. Su quei fatti l’informazione ha dato qualche notizia, ma non c’è stato nessun atto politico o manifestazione che richiedesse un cessate il fuoco, non ci sono state iniziative
diplomatiche. Insomma, di quella vicenda non si è interessato nessuno. L’unico interesse è stato quello di attivisti e militanti che si sono prodigati per aiutare le popolazioni, fare contro-informazione e cercare di evidenziare la pericolosità
della situazione in quelle località.
Dopo la fine del c.d. “Socialismo reale” una serie di “accordi fra gentiluomini” (e il termine, parlando di politica internazionale farebbe sganasciare dalle risate, se la cosa non fosse tragica) fra un Gorbaciov enormemente sopravvalutato in occidente, uno dei tanti presidenti USA, e quello tedesco avrebbero (si mormora) stabilito che:
- la Germania non si sarebbe riunificata a breve;
- la Nato non si sarebbe espansa ad est.
Bene. La Germania si riunificò già nel 1991 con un procedimento brutale di annessione di quello che era uno Stato riconosciuto; la Nato è arrivata fino alle porte della Russia.
Ma la politica italiana, e, di converso, buona parte del pubblico, si accorge della situazione solo il 24 febbraio, quando, dopo anni di dichiarazioni, di provocazioni, di incidenti, stragi e massacri (Maidan, Odessa) il tutto, ovviamente, esplode.
Molto probabilmente gli strateghi non credevano che la Russia (stretta nell’angolo a recitare il ruolo di comparsa sullo sfondo del conflitto USA-CINA) avesse agito con tale forza, oppure sì. Del resto probabilmente anche l’esercito Russo sta conducendo una guerra molto di basso profilo, impossibilitato a spianare l’Ucraina per tutta una serie di motivi.
A fronte di tutto questo si segnala una totale insufficienza, per non dire di peggio, sia dell’informazione che della nostra classe politica (ma in Europa non sono messi meglio).
L’informazione ha messo l’elmetto ed ha riprodotto il sistema duale “con noi o contro di noi” già sperimentato in altre occasioni. Le notizie sono solo quella della propaganda Ucraina che spara cifre a caso e, quasi sicuramente del tutto fasulle (vedere ad esempio questo video su youtube del tutto inverosimile nei contenuti. [1] Per fare questo ha anche eliminato le voci dei giornalisti più preparati, tipo Marc Innaro, mentre in studio si dileggiano in maniera vergognosa le posizioni di studiosi seri e preparati se provano ad entrare nel merito delle questioni ( Luciano Canfora, Alessandro Orsini). Sia chiaro costoro non sono né il meglio degli studiosi italiani, né portatori di verità.
Tuttavia nei casi in cui hanno cercato di usare la parola complessità sono stati fatti oggetto di veri attacchi squadristici da parte di giornalisti completamente asserviti al sistema (si sarebbe detto una volta), tipo Rampini, Riotta, Gramellini, ecc..
È da notare che l’area che più si è messa l’elmetto in testa (sempre ovviamente seguendo l’antica usanza dell’armatevi e partite) viene da sinistra, addirittura da quella che una volta era detta estrema. Distinguendosi in questo i vecchi militanti di «Lotta continua» le cui posizioni attuali possono sorprendere solo chi non li conosce da tempo.
A questa voce unica del coro informativo si somma, dal punto di vista politico, l’area ex-pci oggi PD (con qualche differenziazione nel settore cattolico) completamente sdraiata su una visione della politica e dei rapporti internazionali caratterizzata da infantilismo e totale asservimento atlantico (un asservimento al cui confronto Fanfani oggi parrebbe un bolscevico).
L’incapacità di comprendere le dinamiche storiche e politiche (del resto abbiamo agli esteri un vero Minus Habens come Di Maio, il che la dice lunga sulla considerazione della politica estera italiana), una preparazione sostanzialmente tecnocratica, incapace di afferrare gli insiemi e impossibilitata a mediare, poiché convinta di rappresentare i «valori dell’occidente» (come ha scritto Veltroni sul Corriere del 12/3).
Queste caratteristiche, similmente a quanto accade ormai dappertutto, fanno della classe politica «liberal» una delle componenti più pericolose di sempre. L’assolutismo su valori «universali» da portare costi quel che costi, l’idea che non vi siano mondi diversi dal nostro, l’appiattimento sul mercato (quello capitalistico-finanziario) come ultima ratio e la “libertà” intesa nel senso di “libertà di consumo infinito” (per chi può permetterselo) fanno di essa una specie che ha trasformato il razionalismo in nichilismo.
Senza dimenticare l’abbandono totale di qualunque idea del conflitto di classe.
La vicenda dell’Ucraina è la cartina al tornasole. In totale spregio di quella Costituzione che annualmente si celebra con parole sempre più prive di significato, si è deciso di armare una delle due parti in guerra. Una nazione che non è né nella Nato, né nella UE. Una vera e propria dichiarazione di ostilità verso la Russia dalle conseguenze imprevedibili.
Invece di adoperarsi per la pace, per fare della UE, o dell’Italia stessa, un luogo di dialogo, si è agito con un cinismo impressionante sulla pelle delle popolazioni civili.
Se fino ad ora la Russia ha dovuto, in un’invasione confusa e raffazzonata con obiettivi strategici poco chiari, limitare l’uso della propria capacità militare, in caso di fornitura di armi moderne e più efficienti all’Ucraina, questo modus operandi lascerà il passo ad un uso sempre più massiccio della forza. Con decine di migliaia di morti.
L’U. E. e gli USA pensano che fiaccando la resistenza e balcanizzando il conflitto, la Russia cederà. C’è un piccolo particolare, si tratta della seconda potenza nucleare al mondo e il suo primo obbiettivo saremmo noi. Come nel caso della Libia, non solo aderiamo senza alcuna critica ad un atlantismo fuori tempo massimo, ma lo facciamo a totale discapito dei nostri interessi. Non solo saremmo i primi a prendersi in testa le armi nucleari, ma le stesse sanzioni ricadranno tutte su di noi, non certo sugli USA dove la benzina costa 70 centesimi al litro.
Ma è la situazione informativa quella che chiude davvero il cerchio. Notizie non verificate, traduzioni poco affidabili, prese di posizione aprioristiche, paragoni ridicoli (Putin come Hitler. Qualunque nemico dell’occidente è sempre o pazzo o come Hitler.). Ora però siamo di fronte non Saddam Hussein o un Gheddafi, entrambi assassinati come nei più abietti regolamenti di conti fra gangster, ma una potenza nucleare con cui questo giochino del dileggio potrebbe davvero rivelarsi esiziale. La confisca dei beni, ad esempio, o il blocco dei conti correnti (come se un miliardario non diversificasse i propri
assett su vari fronti, e, in primis, nei paradisi fiscali) degli “oligarchi” (che è il nome che la stampa dà ai capitalisti Russi, essendo quelli nostrani, normalmente, dei benefattori) potrebbero far riflettere più di un miliardario di casa nostra sul fatto che anche i suoi soldi, domani, potrebbero non essere al sicuro. O le boutade di un Ministro della Transizione Ecologica che fa il paio con Di Maio in quanto a “leggerezza” il quale sostiene che in “24” mesi non avremo più bisogno della Russia.
Tra 24 mesi, sicuramente non avremo più bisogno di Cingolani.
É comunque impressionante il fuoco di fila dei media, già sperimentato nel 1991 (ma all’epoca c’era ancora un minimo di coscienza civile e un Parlamento). Una vera deriva radicale ideologica, alimentata da una politica irresponsabile, che rischia di portarci tutti allegramente dentro la terza guerra mondiale. Un rilancio continuo al “senza se e senza ma ”(come se la vita dell’uomo potesse esistere senza se e senza ma), dove si scrive che chi riflette sulla complessità della situazione sta con Putin. [2]
Dove il pericolo nazista, fino a qualche mese fa rilanciato in ogni dove, di fronte ai nazisti veri è considerato elemento trascurabile [3] costruendo un titolo che ricorda il comma 22 (“ Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo”) o ai ridicoli titoli sul capo d’abbigliamento di Putin (non sapevamo di essere in un paese socialista dove si indicano alla pubblica vergogna quelli che indossano vestiti costosi). Le liste di proscrizione dei”putiniani d’Italia” stilata da uno dei più vergognosi giornalisti italiani, quel Gianni Riotta che si fece le ossa al “Manifesto” come altri suoi compagni d’avventura passati poi a lidi ben più lucrosi, [4] tanto che viene da chiedersi come avrebbero detto i compagni del PCI, “chi pagasse quel giornale”!
In questa lista di proscrizione, degna davvero del ventennio e nell’impianto generale del sistema informativo, si mescolano il Covid 19 e la politica internazionale costruendo un meccanismo di “verità” basato su un pensiero binario (sì/no).
Ma come cantava Gaber “chi ama troppo l’informazione
Oltre a non sapere niente è anche più coglione” si segnala un distacco enorme fra il Mainstream e la ricezione. Così di fronte alla stampa in trincea, un sondaggio dimostra che gli italiani sono contrari alle ipotesi di guerra e di invio delle armi. Un sondaggio che graficamente viene presentato in maniera indegnamente manipolata quasi che il “no” non avesse la maggioranza [5]
Quello che manca in questo delirio è una seria informazione alternativa, che riesca ad arrivare ad un pubblico più ampio e che sia in grado di essere comprensibile e chiara. Mandando strutture politiche solide questo è sempre più difficile e i social non possono rimpiazzare la macchina da guerra del mainstream. Segnalo a tale proposito la nascita, di recente, a cura del giornalista Giuliano Marccucci, di una interessante televisione che va in onda su Twitch [6].
C’è una guerra in corso, quindi, e non è solo quella fra Russia e Ucraina (nata, ricordo ancora, nel 2014 e non nel 2022) ma c’è una situazione complessiva che attiene, semplificando, allo scontro basilare fra USA e CINA e alla nascita sofferta di un mondo multipolare.
In questa guerra l’informazione è una delle armi da sempre a disposizione.
[1] https://www.youtube.com/watch?v=4ZtdO-Gr-Ns). [2] https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/03/15/news/ucraina_chi_vi_dice_ma_e_piu_complesso_sta_con_putin_l_assassino-8961894/)
[3] https://www.huffingtonpost.it/politica/2022/03/16/news/nazisti_in_ucraina_-8963830/
[4] https://www.repubblica.it/politica/2022/03/03/news/ucraina_destra_sinistra_e_no_gr se een_pass_identikit_dei_putiniani_ditalia-340032961/
[5] https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/17/sondaggi-armi-allucraina-dallitalia-il-55-e-contrario-e-il-62-boccia-lipotesi-di-entrata-in-guerradella-nato-contro-la-russia/6528698/.
[6] https://www.twitch.tv/ottolinatv
Andrea Bellucci