Siccome sono un cultore del rasoio di Occam, io credo che “il caporale” abbia aperto la crisi soprattutto per riscuotere un lauto compenso alle urne.
Poi ognuno è libero di pensarla come meglio crede. Io mi attengo ai nudi fatti di cronaca, non essendo nella testa di nessuno dei protagonisti.
Siccome si leggono molte interpretazioni, anche nell’area c.d di sinistra, da “realtà parallela” posso solo dire che il motivo recondito (se c’è) non lo so, mi limito a dare credito a quello più semplice, secondo appunto il criterio del rasoio di Occam.
le superfici dove operiamo le scelte sono ruvide e non lisce, se non altro per il fatto che vengono operate nel mondo reale e non in laboratorio, per cui le cose vanno, spesso, in maniera diversa da come vorremmo.
Per un motivo assai intuibile: ci sono gli altri. Quelli verso o contro i quali sono dirette le scelte.
Napoleone dovette ritirarsi dalla Russia, Hitler ci perse la guerra, Gli Usa non vinsero in Vietnam e così via.
Del resto se non fosse per ottenere le elezioni per cosa avrebbe potuto avviare la crisi? Per una rinegoziazione del governo? Potrebbe darsi, non ci credo, ma potrebbe.
Ma aprire una crisi dove sei arrivato ad avere il potere reale con il 17%, pensando così di mandare i tuoi ex alleati a governare con gli “avversari” sicuro della non durata di questa compagine e così tornare al potere, a me pare un azzardo più che una strategia.
Perché questo governo potrebbe durare e se, puta caso, davvero si avviano alleanze regionali, la Lega perde pure quelle regioni dove pensava di poter giocare la partita.
Dirò di più, alle amministrative la Lega senza coalizione non è andata benissimo, per cui questa macchina inarrestabile pare una costruzione mediatica
Quindi chiedo, se questo governo dura, il nostro che fa? Francamente se l’ipotesi delle elezioni anticipate non convince, non mi pare che le altre in campo siano molto più credibili.
Del resto questo dovrebbe anche far pensare a tutta quella cagnara messa in piedi in questo anno e mezzo per far diventare Salvini un novello Duce (o meglio un duce mai esistito nella realtà, perché ormai siamo al fascismo a la carte, ognuno dice la cazzata sul “fascismo” secondo il proprio punto di vista).
Ma in questo discorso questa è una questione secondaria, volevo soffermarmi su un altro aspetto, e cioè, che nessuna sinistra è in campo e si va avanti per le stesse strade che ci hanno portato sin qui. Anzi si rivendicano.
La Lega, essendo un partito vero, ha (e non potrebbe essere altrimenti) al suo interno posizioni assai articolate e diverse (vedi Zaia) e , a fronte del sostegno al capo che ha portato un partito dal 3-4 al 17% e oltre il 30 alle europee, questo sostegno sarà riconvertito in caso di lontananza dal potere effettivo, cosa assai importante per qualunque partito (che non è una associazione di dame di compagnia).
Inoltre questa storia del 38% è stata vera solamente nei sondaggi, non essendo comprovata da nessun reale test elettorale, manco nelle elezioni europee, dove, notoriamente, vista l’importanza percepita (??) l’italiano medio si diverte a votare in maniera azzardata per provare il “brivido dell’estremo” (una specie di liberazione momentanea del super io) e, insomma, un partito che vive di sondaggi fa la fine di quello che visse sperando.
Credo anche, a differenza di una rappresentazione mediatica su-e -ir reale che una Lega nord antiliberista, eurocritica e a difesa della sovranità popolare (quella dell’art. 1 della Costituzione) non sia mai esistita se non nei “sogni di bambino” della canzone di Bennato.
Detto questo, siccome S. non è caduto per la eroica resistenza popolare antifascista, né, tanto meno, per una marea elettorale rossa, ma per apoptosi, io frenerei tutti questi entusiasmi (assolutamente fuori luogo) perché i motivi per i quali è avvenuto lo smottamento del marzo 2018 (per tacere di quegli internazionali), sono ancora tutti lì e si ripresenteranno assai presto se non si affrontano alla radice. O, molto più sommessamente, si inizia a dargli peso.
Piaget, tra le varie fasi di crescita del bambino, indicava come fondamentale il passaggio, quello della “permanenza dell’oggetto” (essendo un esempio taccio della discussione attuale su questa ipotesi). Ovvero un oggetto nascosto alla vista del bambino, viene da esso comunque percepito nella sua esistenza. Sa che è nascosto, ma c’è.
Nella fase precedente, invece, un oggetto nascosto, per il bambino, scompare.
Sarà il caso di pensare ad un cambio di marcia e passare alla fase successive, perché, l’oggetto, appunto, è sempre lì.