Terremoti

Dunque, grandi novità sotto il sole dello stivale, in questo fatidico 2012. Non sarà la fine del mondo che (non) avevano predetto i Maya, ma è comunque qualcosa……..
Innanzitutto il terremoto, quello vero. Di terremoto non si muore, si muore della casa che ti casca addosso. In questo caso della fabbrica. Già, la fabbrica. 13 operai morti sul luogo di lavoro. Niente Presidente che abbraccia le bare, e che diamine, mica siamo in Afghanistan con le missioni di “pace”. Siamo in Emilia. Forse, parafrasando un detto del selvaggio west, sarà mica che l’unico operaio buono è l’operaio morto?
Dopo trenta anni di distruzione sistematica del lavoro (ma soprattutto dei lavoratori) e della celebrazione della scomparsa dell’operaio abbiamo adesso anche la distruzione fisica dei luoghi.
E così si “scopre” che l’unico fetta del paese dove l’economia tira è quella dove si produce e nello stesso tempo si lavora dentro capannoni tirati su con lo sputo. Del resto si sa, i terremoti capitano in Giappone.
I media se ne devono essere accorti, per cui, fiutato il pericolo, hanno pensato bene, come al solito, di far diventare questo evento, il classico spettacolo delle lacrime da spalmare sulle 24 ore della programmazione televisiva.
Tanto, gli operai morti non parlano. Del resto è appena stata approvata una riforma del lavoro per la quale il terremoto passa in secondo piano. Le tragedie naturali passano ma i ministri del lavoro restano.
Quindi, ecco una surreale (o meglio sarebbe surreale se qualcuno lo facesse notare, ma siccome paiono tutti impazziti, nessuno vede le follia) discussione su cosa sia più corretto: licenziare nel pubblico impiego come nel privato.
Sarebbe come se in una proposta di riforma della scuola, l’obiettivo fosse quello di bocciare più studenti possibile…..Come dice? E’ proprio quello che stanno facendo? Ah bé allora…..va bene tutto, basta che la Fornero smetta di piangere.
Intanto il Movimento Cinque Stelle si avvicina al 18% e i nostri amici giornalisti, quelli che Gaber dice che “Se io fossi dio ucciderei i giornalisti, specialmente…tutti, perché dove cogli, cogli sempre bene” si accorgono che nel nostro paese, pensate un po’, c’è il rischio del populismo!
Dopo 20 anni di fascismo, altri 20 di Berlusconi e tutta la compagnia minore, passando per il “simpaticissimo”
Renzi, sentendosi mancare la sedia sotto il culo, ci si accorge che Grillo è quello che è. Cioè esattamente quello che sono stati negli ultimi 30 anni, tutti gli altri, a partire dai “meravigliosi” anni ’80.
L’unica cosa che ci rincuora è la Tatcher con l’Alzheimer, se gli fosse venuto prima avrebbe fatto meno danni, ma come contrappasso non è male!
Però, però qualcosa scricchiola….se anche a Siena il PD perde il proprio sindaco e il “regime” più bello del mondo rischia di franare sulla città. Forse il bankomat di MPS è guasto?
Intanto il terremoto vero passa in secondo piano anche ai TG, che ci propinano di continuo strane immagini di un tizio vestito con una palandrana (con l’aggettivo di borghezio), una gonna e dei ridicoli cappellini rossi che, stancamente, se la prende contro l’aborto, l’omossessualità, e il divorzio (difendendo un capitale lungamente
coltivato che sta andando in malora) mentre, nel suo palazzo, qualcuno lo sta fregando.
Nel frattempo, quatti quatti, i nostri fancazzisti al Parlamento hanno approvato, quasi all’unanimità, la modifica dell’art. 81 della Costituzione (sì la costituzione, ora minuscola, quella che tutti hanno in bocca, quando si tratta di additare all’opinione pubblica, che vorrebbero somigliante al popolo bue, qualche comportamento
“pericoloso”….per loro) inserendo il pareggio di bilancio dentro la legge fondamentale.
Chissà come saranno contenti i partigiani, quelli sopravvissuti che Napolitano rammenta a destra e a manca, ora sapranno perché hanno rischiato la vita e sono morti sui mondi d’Italia: per il pareggio di bilancio.
Ma sssst…non ditelo a nessuno, magari poi al PD torna buono far scendere in Piazza l’Anpi per raccogliere le firme contro…..le modifiche della costituzione.
In questo strano paese sotto il tallone sobrio del rigor-montis (come direbbe Beppe Grillo, che pure non ci sta simpatico) e della dittatura soft (ma soft mica tanto, se Manganelli, nomen-omen, quello da 650.000,00 € l’anno, ha detto che il pericolo più grande in Italia sono gli anarco-insurrezionalisti….e se i tg hanno dedicato ore di informazione sul…petardo davanti ad Equitalia a Livorno…..consiglio per Manganelli, faccia leggere qualche libro sugli anarchici ai suoi….sì insomma a quelli lì) chissà che il terremoto, quello vero, sia la cosa meno pericolosa che ci possa capitare.

Andrea Bellucci