Propositi criminali

Nel documento congressuale di Renzi intitolato “Avanti, insieme” al punto 6 si trova un
capitoletto dal titolo “prendersi cura delle persone” dedicato alla sanità. Imperterrito e senza pudore il saltimbanco di Rignano dichiara che intende continuare a fare quello che il suo governo ha fatto fino ad ora “completando il suo disegno”: tagli lineari, de-finanziamento e defiscalizzazione degli oneri per le mutue, riduzioni delle prestazioni, ecc, facendo definitivamente fuori la sanità pubblica.
Vengono annunziati, ma solo annunziati, i piani decennali per la non autosufficienza e i
disabili, per il personale, per la formazione ma non è chiaro il meccanismo di finanziamento, anzi si pensa di fare tutto a “costo zero”. Dopo di che la parola chiave, utilizzata nella mozione, è “protezione”.
Con questo termine si vuole superare il diritto alla salute previsto dall’art 32 della
Costituzione, sostituendolo con una idea di tutela, cioè di difesa dai rischi della malattia, di chiaro stampo mutualistico, ritornando indietro di cento anni Si tratta di una nuova riforma costituzionale mascherata con la quale il “diritto alla salute” viene sostituito con il “diritto alla protezione”, per cui la sanità ritorna a essere una mera difesa dalla malattia e la salute l’assenza di malattie. Si buttano a mare così di un sol colpo tutto i progressi fatti nel secolo scorso, ovvero il concetto di benessere, la prevenzione, e la rimozione delle cause della malattia, la salvaguardia delle condizioni di vita degne in ogni fase dell’attività umana.
La mozione sostiene che:
1) Si definisce un cosiddetto “pavimento di diritti accessibili a tutti”;
2) Si prevede la possibilità di integrare questi diritti con altri diritti, ma questi sono a pagamento. Infatti i diritti non compresi tra quelli minimi vanno comprati e pagati;
3) Dal valore d’uso si passa al valore di scambio e tutto diviene ancor peggio della riforma Trump della sanità appena bocciata dagli stessi repubblicani americani perché troppo di merda.
Ma l’uomo è abituato ad abbindolare con gli slogan e allora proclama che l’obiettivo della sua proposta è: “prendersi cura di ciascuno in base all’effettivo bisogno di protezione” ovvero “in base all’effettivo reddito disponibile”.
Questo perché l’universalismo dei diritti deve essere ridotto al minimo. In questo minimo
devono rientrare i più deboli (disabili e non autosufficienti) ma tutto il resto va a mutue a fondi integrativi e a assicurazioni cioè è welfare aziendale o al terzo settore.
Si tratta, come ben si vede, di una proposta liberista che abbandona al proprio destino pezzi importanti della domanda sociale per esempio gli anziani, i pensionati, i malati cronici, i disoccupati, i precari, ma anche i lavoratori delle piccole aziende e che ignora i grandi squilibri tra nord e sud, Quale welfare aziendale pensate sia possibile in una società dove manca sempre di più il lavoro?
L’obiettivo di Renzi, come per Trump, è di restituire la sanità al mercato, ne più e ne meno di come fecero i “Chigago boys” di Pinochet e che abolirono la sanità e la previdenza a tutto vantaggio della privatizzazione e della liberalizzazione.