Cosa c’è di vecchio…

Gli ammaestrati propagandisti per il “Sì” al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo, ripetono tutto quello che gli è stato insegnato a macchinetta, attivando il disco che è stato loro installato nel cervello (scusate il termine). Così nei dibattiti sentiamo ripetere sempre le stesse frasi, ossessivamente, nella convinzione che una bugia replicata più volte diviene nella mente di chi ascolta una verità, come sosteneva Goebbels. Una ricorrente fola è la seguente: “queste sono le riforme che
attendiamo da trenta anni e che nessuno prima di noi è riuscito a realizzare!” Ci permettiamo una piccola correzione: gli anni non sono trenta, ma bensì esattamente quaranta e non erano propriamente riforme propugnate dalla sinistra, che a furia di sentirsele ripetere ha finito per crederle proprie, con un vuoto di memoria che ci proponiamo di colmare.
Era esattamente il 1976 quando fu rivenuto “Il piano di rinascita democratica” di Licio Gelli e della P2; di esso citiamo alcuni, pochi passaggi. Tra gli obiettivi a più lungo termine, da conseguire dopo la prima fase da realizzare prioritariamente e consistente nell’infeudamento dei partiti, dei sindacati e dei mass media, risultano i seguenti:
1. “Il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all’inizio della legislatura”;
2. “sopprimere le provincie e ridefinire i compiti dei Comuni dettando nuova norme sui
controlli finanziari”;
3. “Senato di rappresentanza di 2° grado, regionale”.
Ovviamente la prima fase, necessaria a far passare i veri e sostanziali cambiamenti istituzionali. consiste nella distruzione della coscienza collettiva ai fini della manipolazione degli elettori. Meditate gente.
Meditate!