Bunetta & Company

Dovendo utilizzare tre polli provenienti dal pollaio di Forza Italia, – un partito in attesa di destinazione vista l’età del proprietario – il premier ha scelto di riciclare un’economista sulla carta, esperto di Economia del Lavoro, una ideatrice di tunnel dalla grande fantasia e una ex conduttrice televisiva evolutasi in paladina delle donne e politicamente cresciuta nel tempo.

Renato Brunetta

Renato Brunetta inaugura i suoi incarichi politici come consigliere economico della Presidenza del Consiglio dei governi Craxi, Amato e Ciampi Essendo di area socialista, viene riciclato da De Michelis come presidente della commissione per la Riforma del mercato del Lavoro. Eletto nel Popolo delle Libertà, approda al Governo nel 2008, con Berlusconi, come Ministro della Pubblica amministrazione. Gli aspetti mediatici e
appariscenti della sua attività sono costituiti dalla lotta contro i cosiddetti “fannulloni”, alimentando l’adagio che vuole i dipendenti della P. A. dediti alle fughe dagli uffici per dedicarsi alle attività ludiche o familiari, nonché ad altri lavori. Non è un caso che la legge sul Pubblico Impiego del 2009, che porta il suo nome, sia caratterizzata da nuove sanzioni, visite fiscali dell’Inps, e l’odiosa trattenuta del 30% della retribuzione nei
primi 15 giorni di malattia misura che va collocata in una costante tendenza a colpevolizzare i dipendenti pubblici, giudicati impropriamente come «furbetti del cartellino» e «assenteisti». La misura visibilmente emblematica adottata è l’introduzione dei tornelli alle uscite del Ministero e di molti uffici e l’obbligo di monitoraggio che imponeva a tutte le P. A. di comunicare ogni mese al Ministero i dati sulle assenze.
Andando al di là degli aspetti propagandistici e demagogici atti a soddisfare il luogo comune sulle cause delle inefficienze della P. A. ciò che si trascura di sottolineare è che, contemporaneamente, il provvedimento da lui voluto introduce una discutibile modalità di valutazione del «merito» e metodi di incentivazione della «produttività»: la sua cosiddetta «meritocrazia» ha portato alla diversificazione delle buste paga in base ai risultati individuali e di ufficio, rafforzando il potere discrezionale dei dirigenti che gestiscono gli Uffici dispensando premi e sanzioni. Questi meccanismi sono stati rafforzati da una riforma dei procedimenti disciplinari e della dirigenza pubblica, con il taglio degli stipendi accessori per i dirigenti di strutture «inefficienti», oltre a misure sul precariato che ne allargano l’utilizzazione. Altro elemento sottaciuto della gestione Brunetta è l’avvio del riordino dei 22 settori contrattuali che, tra personale e dirigenza, dividevano la pubblica amministrazione italiana. Brunetta assente, sono stati creati 4 comparti e altrettante aree dirigenziali, ponendo un argine a una eccessiva frammentazione di trattamenti. È importante sottolineare che questo aspetto
della riforma è stato attuato solo mediante il rinnovo contrattuale, firmato tre anni fa, durante il Governo Gentiloni, volendo con ciò rimediare proprio a quella eccessiva discrezionalità introdotta da Brunetta.
Nella nuova gestione del Ministero le cose potrebbero andare in altra direzione. È notizia di questi giorni l’assunzione come consulente per la riforma della P . A. richiesta come condizione per l’attuazione del Recovey Plan di Carlo Cottarelli, già appartenente a”Voce Libera”, un’associazione interna a Forza Italia, fondata da Mara Carfagna. Del team – guidato dal capo di gabinetto di Brunetta, Marcella Panucci – faranno parte: il direttore generale del Censis Giorgio De Rita, l’avvocato amministrativista Bernardo Mattarella (figlio del Capo dello Stato), il presidente dell’Aran Antonio Naddeo, gli alti dirigenti della Regione Lazio Andrea Tardiola (segretario generale) e Alessandro Bacci (general manager Hr. e Ict.), i prof bocconiani Carlo Altomonte e Raffaella Saporito e la giudice amministrativa Germania Panzironi. Le linee guida che del lavoro che questo team si prefigge sono ”la semplificazione chirurgica dei processi amministrativi e dell’investimento sul capitale umano”.
Della centralità del problema ha mostrato di esserne ben consapevole il Premier che il 10 marzo ha sottoscritto, insieme al Ministro, un accordo generale sulle linee portanti della riforma della P. A. con i Segretari confederali delle OO. SS. in 6 punti delineando le direttrici sulle quali in Governo intende muoversi per rispondere alle richieste avanzate nell’ambito del Ricivery Fund per riformare la P- A.:, l’intento è quello di
considerare formazione e aggiornamento del personale come attività di lavoro, regolamentare il lavoro in remoto, prevedendo specifici istituti di garanzia, rivedere l’inquadramento professionale, rinforzare la contrattazione decentrata da intendersi anche come strumento di autoriforma della P. A. Sul documento, decisamente di grande interesse, ritorneremo diffusamente nel prossimo numero della Newsletter.

Mara Carfagna

La Carfagna, alla quale si rinfacciano l’ex carriera di presentatrice e donna dello spettacolo e i rapporti personali con Berlusconi, è la fondatrice di “Voce Libera”, della quale fanno parte molte personalità di area forzaitaliaota. Chiamarla a occuparsi del Meridione rappresenta per Draghi una precisa scelta all’interno dello schieramento centrista: puntare su una delle componenti che potrebbe avere un ruolo politico dopo l’estinzione della formazione di provenienza. Tuttavia non si tratta esclusivamente di un investimento sul futuro, ma sulle capacità politiche della Ministra che personalmente gode di un largo consenso elettorale e di una vasta clientela attestata dai voti di preferenza conseguiti in ripetute tornate elettorali e del bisogno del Premier di una stampella al centro dello schieramento politico. Inoltre la signora, molto impegnata nelle battaglie di genere dopo un’inversione ad U delle proprie posizioni a seguito dell’impegno comune con altre parlamentari come la Concia e la Cirinnà che gli sono valse la perdita dell’affetto del suo ex sponsor il Cavalier Berlusconi si è conquistata una riconosciuta credibilità sul terreno della tutela dei diritti delle donne.
Oggi la presenza della Carfagna nel Governo con l’incarico di occuparsi del sud e della coesione nazionale rappresenta un impegno di tipo nuovo che mostrerà la sua capacità di misurarsi con i problemi economici e di coesione sociale e potrebbe costituire un obiettivo trampolino di lancio per il suo accreditamento; uno scherzo a Renzi che ambisce a pescare nella stessa area di centro?

Maria Stella Gelmini

Il suo curriculum di studi e professionale, decisamente mediocre ,costituisce un veritiero biglietto di presentazione. Lei stessa ammette di essere stata una “migrante per necessità” a Reggio Calabria per sostenere l’esame di avvocato, in quanto aveva verificato che in quella circoscrizione la percentuale dei promossi era del 90% ! Queste sue “qualità” sono confermate dalle motivazioni della sfiducia ricevuta mentre ricopriva la carica di Presidente del Consiglio del Comune di Desenzano sul Garda. La motivazione del provvedimento?
«manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa» contenuta in una delibera del comune di Desenzano sul Garda, opportunamente segretata.
Va dato atto a quel Consiglio comunale di aver visto giusto se solo si guarda all’attività della Gelmini quale Ministro dell’istruzione e dell’ Università e della Ricerca dove è riuscita a fare danni più della grandine rappresentati da interventi disastrosi così numerosi che non sarebbero riassumibili se non utilizzando alcuni corposi volumi. E tuttavia l’assoluta stupidita del personaggio è passata alla storia con il comunicato stampa del 23 sett. 2011 con il quale la Ministra, facendo i complimenti agli scienziati del CERN e del INFN che avevano rilevato dei neutrini che avrebbero viaggiato ad una velocità superiore a quella della luce (cosa poi smentita da un più accurato controllo dei percorsi dei segnali GPS), ha affermato che “Alla costruzione del tunnel tra il CERN e i laboratori nazionali del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”. Come è ovvio tra i due laboratori, distanti in linea retta 730 km, non esiste alcun tunnel che colleghi Ginevra al Gran Sasso e non si comprende come la Ministra abbia potuto immaginare tutto ciò.
Tanta intelligenza e sagacia sono oggi a disposizione del Governo Draghi, composto notoriamente dai “migliori” per gestire il Ministero per gli affari regionali e le autonomie !

Rocco Petrone