I NEGAZIONISTI E LA SHOAH

Ci dice l’ISTAT che il 15 % degli italiani crede che la Shoah non sia mai avvenuta e il 16,1% ritiene che nei campi di sterminio le vittime siano state molte meno di quelle di cui parlano i libri di storia (17 milioni).
Qui non si tratta di libertà di opinione, ma della negazione di un fatto storico lo sterminio sistematico e programmato non solo di ebrei ma di omosessuali. rom e sinti, comunisti di ogni orientamento e disabili; per contrastare questa verità storica ci limitiamo – quando si reagisce – a invocare una maggiore e più attenta funzione educativa della scuola, pur se ben consapevoli che questo non basta.
II dato è ancora peggiore di quel che appare perché aumentano le persone che non si limitano a negare quello che è avvenuto, ma passano a comportamenti “attivi”, riproducendo scritte e slogan della campagna razzista che caratterizzò tutta la destra in Europa, dai nazisti ai fascisti di ogni paese. Ebbene, oggi, costoro, paradossalmente sono gli unici non negazionisti dei quali siamo sicuri, prova ne sia che ripropongono quei comportamenti, ritenendo ancora oggi che gli ebrei controllerebbero l’economia e la finanza internazionale (23,9%) e i mezzi d’informazione (22,2%).
Il mito ”italiani brava gente” ha cercato, dopo la guerra, di alimentare l’idea gli italiani non realizzarono campi di soppressione dei prigionieri mentre ne fecero di numerosi nella ex Jugoslavia in particolare e di accreditare l’idea che la repressione antiebraica in Italia è stata poca cosa, marginalizzando fatti come l’esistenza del campo di sterminio alla risiera di San Saba a Trieste, quasi che tutto sia avvenuto in un’area marginale d’ Italia. Ma è documentato che tedeschi e fascisti operarono grandi retate in tutto il paese e che dalla stazione di Milano, dal binario 21, partirono i convogli per Auschwitz–Birkenau, Mauthausen, Bergen-Belsen, Ravensbrück, Flossenbürg, Fossoli e Bolzano. Nomi questi tristemente noti che molti italiani cercano oggi di cancellare dalla memoria.
Questi i fatti e i comportamenti. Riproporli oggi viola offende l’umanità e viola l’ Art l’ Art 604 bis.
“Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica religiosa.                                                                                                                              Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito:
a) con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
E’ vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.
Si applica la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda ovvero l’istigazione e l’incitamento, commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione, si fondano in tutto o in parte sulla negazione, sulla minimizzazione in
modo grave o sull’apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale.”
Inoltre, Art.604 tre:
Per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità la pena è aumentata fino alla metà.
Le circostanze attenuanti, diverse da quella prevista dall’articolo 98, concorrenti con l’aggravante di cui al primo comma, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a questa e le diminuzioni di pena si operano sulla quantità di
pena risultante dall’aumento conseguente alla predetta aggravante.
In questa sede omettiamo di disquisire sul ruolo del sistema giudiziario e della pena in uno Stato di classe, ma siamo al tempo stesso convinti che coloro che con comportamenti e atti sostengono queste posizioni devono essere colpiti non solo con carcere e pene pecuniarie, ma con rieducazione coatta, condannandoli, ad
esempio, a vedere e ascoltare per un periodo più o meno lungo, ripetuto periodicamente, filmati sugli eventi relativi alla shoah, obbligati a ripercorrere quelle vicende; e questo giornalmente e periodicamente, fino a quanto non sia comprovato il ravvedimento.
Siamo infatti di fronte a reati eterni, non estinguibili che violano la nozione stessa di essere umano e che pertanto vanno perseguiti con accanimento.