GOVERNO A TRAZIONE LEGHISTA

Il governo lega-5S si spartisce le istituzioni e prepara la trasformazione del paese: aumento delle diseguaglianze, meno tasse ai ricchi, illusioni ai poveri, restrizioni delle libertà civili e tanto, tanto razzismo. Il contratto di governo gestito dai due segretari di partito e da un intermediario un po’ farlocco comincia a dispiegare i suoi effetti e sono tutti a connotazione leghista. I 5S ci fanno la figura degli utili idioti, mentre si lasciano assorbire nel progetto leghista.
Messi alla prova i 5S rivelano la loro inconsistenza progettuale e politica, la loro consistenza ideologica e di valori debole e liquida e diviene chiaro come l’alternativa da essi proposta di una riformabilità delle istituzioni, di un rinnovamento, di una rigenerazione del sistema democratico, l’introduzione di un nuovo concetto di rappresentanza e di delega politica sia quanto mai illusoria e impercorribile. L’attuazione di una sia pur temperata democrazia diretta si dimostra essere uno specchietto per le allodole, esattamente come il grido di onestà, onestà all’insegna del quale avrebbero dovuto aprire il Parlamento come una scatola di tonno!
Ciò che si vede e si sente dell’azione di governo sono le iniziative del Ministro degli Interni che esplicita i suoi piani e ne da attuazione, ottenendo per ora i risultati sperati. La “manifestazione di forza” verso i migranti sollecita la miseria dei poveri ai quali si restituisce la speranza narrando di un paese di bengodi loro negato dai profughi-migranti che viene recuperato e a loro restituito; l’assalto ai campi nomadi sollecita le paure e gli odi più oscuri di larga parte della popolazione ben pensante e si completa così il piano di aggressione delle fasce debolissime della società per alimentare la demagogia perbenista. E non è che l’inizio, perché poi seguirà la legittimazione dell’utilizzo delle armi già cominciata con l’omicidio di Soumaila Sacko, migrante regolare, lavoratore, sindacalista: tre buone ragioni per ucciderlo !
Niente da dire da parte dei 5S, niente da parte del pagliaccio del lavoro, ministro e generale che è riuscito a perdere dopo aver vinto con il più gran numero di voti le elezioni politiche: dall’ambiente 5S solo un ministro imbelle, razzista compulsivo, che quale responsabile delle infrastrutture prova a rincorrere il ben più abile collega dell’interno su chi è più stronzo, cercando di contrastarlo senza averne la stoffa sul terreno del c’è l’ho durismo.

Una politica di lunga durata preparando la crisi di governo

Eppure dovrebbe essere tutto chiaro: le iniziative eversive dei valori anche minimi di democrazia liberale continueranno in un crescendo lento, ma inarrestabile, per andare all’incasso alla prossima scadenza elettorale delle europee tra 11 mesi, esattamente come sono andate all’incasso in occasione dell’ultima tornata di elezioni amministrative. Una volata lunga ma efficace.
Per preparare ulteriormente il terreno:
– rafforzamento delle posizioni nazionaliste e contrasto nelle istituzioni europee in nome degli interessi nazionali;
– repressione interna di soggetti simbolo per accreditare una immagine di sicurezza (detenzione degli immigrati, repressione delle popolazioni nomadi, assalto ai centri sociali, luoghi di opposizione antagonista;
– potenziamento delle forze di polizia e loro utilizzazione in funzione di repressione di ogni azione antagonista;
– perseguimento dei soggetti deboli e caccia ai vu’ cumpra sulle spiagge (caccia d’estate !)
Sul piano sociale: politica della famiglia restrittiva e selettiva, con emarginazione delle famiglie allargate e attacco ai settori del mondo Lgbt, legalizzazione della prostituzione.
– Rilancio di una politica demografica espansiva: l’asilo gratuito per le famiglie “italiane”, politiche di sostegno alle famiglie “regolari”, e, perché no tassa sia pure indiretta sul celibato !
– potenziamento della scuola privata e riforma dei programmi; contrasto per via amministrativa ai programmi di educazione paritaria di genere nella scuola;
– controllo della televisione di Stato e orientamento dell’informazione.
– attacco alle strutture di culto – soprattutto islamiche – e forte limitazione della libertà religiosa e di associazione, in nome della difesa dei “valori storici” del territorio. Promozione dei valori religiosi tradizionali.
Ecco SOLO ALCUNI DEI PUNTI NON SCRITTI ma immediati DEL PROGRAMMA DI GOVERNO CHE VERRANNO ATTUATI A FRONTE DI UNA COMPONENTE SILENTE DELLA MAGGIORANZA, QUELLA 5s, CHE SI FARà FAGOCITARE, DALL’ALLEATO DI GOVERNO E CUOCERE A FUOCO LENTO PER ESSERE FATTA FUORI ALLA PRIMA SCADENZA ELETTORALE.
Una strategia si fatta è certamente e in ogni caso vincente per la destra perché i provvedimenti segnalati, se attuati, conseguiranno il loro scopo; se bloccati produrranno la crisi del governo, con la lega che parte da posizioni di forza per rivendicare la maggioranza. Ci voleva proprio un partito di grandi imbecilli come i 5S per lasciarsi incartare in questo modo, ma è questo quel che il panorama politico offre.

La sinistra scomparsa e quella reale.

I partiti cosiddetti di sinistra non ci sono: tacciono. Il PD, ancora prigioniero del “giglio debole” e del divoratore di pop-corn, brilla per la sua assenza e il suo immobilismo e continua a perdere ogni e qualsiasi confronto elettorale. I cespugli a sinistra si perdono in vaniloqui e lanciano qualche flebile grido nel deserto: quello che manca  e un’opposizione civile e di massa. Ma i fatti dimostrano che non può nascere e crescere nelle istituzioni. Quindi non può che essere extra parlamentare.
Premesso che nella dialettica politica quando la sinistra si misura con il potere senza il sostegno delle masse, senza l’impegno militante di ceti e classi e comunque perdente, solo alla destra può bastare il voto elettorale per legittimare la sua azione di governo, perché essa dispone del sostegno dell’apparato finanziario e industriale, dei padroni, perché quelle sono le sue truppe. Tuttavia in questo caso siamo di fronte ad un progetto certamente eversivo del quadro costituzionale e delle libertà: non lo chiameremo fascismo o nazismo, anche se ne conserva e contiene molte caratteristiche, ma certo è una visione illiberale della società, eversiva dell’ordine democratico, perché in contrasto con l’art. 3 della Costituzione per il fatto di introdurre elementi di razzismo, di differenze di genere, di discriminazione nella libertà di pensiero (anche religioso), di distruzione del principio di uguaglianza e quindi di quello di libertà.
Contro queste minacce va condotta una lotta senza quartiere mobilitando tutte le forze possibili, progettando luoghi e situazione di contro potere sul territorio, mobilitandosi in segno di solidarietà sociale in difesa dei lavoratori e delle fasce deboli della popolazione autoctona o migrante che sia. Il vero problema è costruire un Fronte Unico delle forze che si oppongono alla deriva di destra che sta sommergendo il paese comprendendo finalmente che bisogna ricominciare a parlare il linguaggio dei poveri e delle fasce più deboli della popolazione presente sul territorio.
Perché ciò avvenga occorre organizzare quelle forze che si battono per promuovere la coesione sociale creando spazzi di solidarietà attiva, di comunicazione e di collaborazione, occorre tornare nei quartieri e sui luoghi di lavoro, avendo coscienza che l’organizzazione del lavoro è cambiata e cambierà ancora e che la presenza sul luogo di lavoro sempre più rarefatto, impalpabile e virtuale richiede la creazione di strumenti nuovi che non viaggiano solo sulla rete ma si devono materializzare in momenti concreti di incontro intorno alle scuole, all’attività delle famiglie, ai luoghi di incontro a concrete iniziative che promuovono l’identità di classe.
Le iniziative solidali, quelle di aggregazione intorno a luoghi di incontro sociale fanno rinascere lo spirito di comunità, inducono a ripensare la struttura di difesa del salario intorno a un sindacato capace di interpretare le esigenze diffuse su un territorio che è anche virtuale ma per vivere ha bisogno di incontri e iniziative concrete nelle quali le persone si tocchino, si guardino negli occhi per costruire insieme gli strumenti attraverso i quali soddisfare i loro bisogni e le loro esigenze.

La Redazione